Processo Spi, lettera dei difensori: “Rimborsiamo se ritirate le querele”

Torna a far parlare di sè caso dello Spi Cgil e dei falsi tesseramenti che un paio di anni fa spaccò in due il sindacato e culminò con accuse formali da parte della procura nei confronti di cinque dirigenti (oggi ex) della categoria. Accuse che riguardavano centinaia di iscrizioni illegittime alla categoria: pensionati che a loro insaputa o comunque senza che ne avessero fatto richiesta si sono ritrovati con la tessera dello Spi e con il conseguente obbligo di versare alla categoria una somma ogni anno. Ora alla la vigilia della prima udienza del processo a carico dei cinque ex dirigenti (prima udienza fissata per il 22 giugno ma che probabilmente è già destinata a slittare a ottobre), fa discutere una lettera degli avvocati Fausto Cò e Roberta Prampolini, difensori degli imputati, nella quale si “promette” la restituzione delle somme ingiustamente prelevate alle vittime dei prelievi stessi a patto però che vengano ritirate le querele.

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Ma sul punto Tamer Favali, segretario generale dello Spi eletto dopo dopo lo scandalo, è categorico e non lascia spazio a dubbi: “Noi già da tempo, indipendentemente dal ritiro delle querele, stiamo rimborsando chi è stato tesserato a sua insaputa”. Favali sembra quasi cadere dal pero di fronte all’iniziativa dei legali Cò e Prampolini, eppure la lettera che gli stessi hanno inviato porterebbe anche la firma di quello che in pratica è il suo vice: Luciano Mazzari, responsabile organizzativo dello Spi Cgil di Piacenza.

“Ci mancherebbe, gli avvocati fanno il loro lavoro – commenta Gianfranco Dragoni, ex segretario generale della Camera del lavoro e tra i più intransigenti sulla questione – ma io credo che sia davvero fuori luogo subordinare la restituzione di quanto è stato illegittimamente trattenuto alla remissione della querela”. Ma è un altro il punto sul quale Dragoni insiste: “Ritengo che sia grave che in calce alla lettera degli avvocati difensori degli imputati – dice – ci siano le firme di figure importanti dello Spi. E’ una questione politica e mi aspetto dal segretario, che sembra quasi all’oscuro, una presa di posizione politica”.