Lettera a Napolitano: “No alla cava davanti al castello di Rivalta”

Il conte Orazio Zanardi Landi ha scritto al presidente della Repubblica e al ministro della cultura, così come a tanti altri, per contestare la decisione di avviare una cava nella zona del complesso monumentale di Rivalta. Di seguito la nota con i motivi che lo hanno spinto ad interpellare le più alte istituzioni del paese per tutelare il paesaggio storico e lo stato ambientale del luogo.

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Non si è fatta attendere la risposta della Provincia. 

LAGHETTO DI CAVA E CASTELLO DI RIVALTA, LA PROVINCIA REPLICA A ZANARDI LANDI: “NON E’ DELL’ATTUALE AMMINISTRAZIONE LA PREVISIONE DI QUEL LAGO. SIAMO COMUNQUE DISPONIBILI AL DIALOGO”

L’ASSESSORE BARBIERI: “ IL CONFRONTO DIRETTO CON L’ASSESSORATO COMPETENTE AVREBBE EVITATO INUTILI E STERILI POLEMICHE”

“Il lago risulta già previsto dal PTCP adottato dall’amministrazione Boiardi, questa amministrazione provinciale non ha pertanto inserito alcuna nuova previsione per l’area antistante il castello di Rivalta nel Piano Infraregionale delle attività estrattive in fase di approvazione. Anzi essendo la previsione recepita anche all’interno della strumentazione comunale, la Soprintendenza ha già rilasciato il proprio parere richiedendo adeguate misure di compensazione. E’ un iter che parte quindi da lontano e che dimostra che l’iniziativa del lago non appartiene a questa amministrazione provinciale. Detto questo abbiamo ricevuto le osservazioni del conte Orazio Zanardi Landi che saranno adeguatamente valutate come tutte le altre. Spiace che si sia voluto innescare una polemica sulla stampa, polemica basata sulla mancanza di conoscenza degli strumenti pianificatori della Provincia”.

Così l’assessore provinciale Patrizia Barbieri replica al conte Orazio Zanardi Landi sulla questione del polo estrattivo di ghiaia di fronte al castello di Rivalta.

“Con l’attuale strumento di pianificazione – dice l’assessore Barbieri – non modificheremo le previsioni già esistenti. Il piano infatti si caratterizza per la scelta di non aver istituito nuovi poli estrattivi rispetto a quelli già previsti nella vecchia pianificazione e per aver recepito le previsioni risultanti dal PTCP 2009 (laghetti). È talmente vero questo che la previsione a cui si riferisce il conte risulta già inserita nella pianificazione comunale e la Sovrintendenza ha già rilasciato il proprio parere, chiedendo misure di salvaguardia e di mitigazione ambientale proprio per la presenza del castello.

Si tratta di un iter amministrativo risalente nel tempo, con numerosi passaggi già compiuti e di cui evidentemente solo ora il conte Zanardi Landi ha avuto conoscenza. Prendiamo comunque atto delle osservazioni pervenute alla Provincia e sarà nostra premura – come sempre fatto con tutte quelle giunte ai nostri uffici – tenerle in debita considerazione. L’assessorato è sempre a disposizione del conte come di tutti i cittadini per fornire risposte e chiarimenti a ogni dubbio e rilievo. Personalmente avrei preferito parlarne direttamente con l’interessato invece che a distanza”.

 

LA REPLICA DEL CONTE ZANARDI LANDI ALL’ASSESSORE BARBIERI

“Non più tardi di 20 giorni fa ho parlato personalmente con il Presidente Trespidi ed il vicepresidente Maurizio Parma, per chiedere informazioni riguardo alla notizia a me giunta solo nei giorni scorsi, della possibilità  che si realizzi una cava ed un laghetto nei pressi del Castello e del Borgo di Rivalta, non mi sembra che io sia tenuto a conoscere gli strumenti urbanistici e o di programmazione, ed è per questo che mi sono rivolto a Presidente e vicepresidente, ed ho solamente fatto quello che mi è stato consigliato da loro, lungi da me, voler innescare polemiche che non riguardano la mia persona ed il mio stile. Sono d’accordo con l’assessore della necessità di confrontarsi con i rappresentanti dell’ente; più che parlare con il presidente ed il suo vice, cosa potevo fare? Nello stesso spirito di cordialità istituzionale, ho parlato anche con il soprintendente per le province di Parma e Piacenza, e allo stesso modo, ad oggi non ho ricevuto nessuna risposta”.

Così il conte Orazio Zanardi Landi risponde alla replica dell’assessore Patrizia Barbieri sulla questione del polo estrattivo di ghiaia di fronte al castello di Rivalta.

Il Conte Zanardi Landi fa sapere, che: “il presidente Trespidi ed il vice Parma, mi hanno detto che avrebbero parlato con l’assessore Barbieri e, che mi avrebbero saputo dare qualche risposta, ma la risposta non è mai arrivata, se non una telefonata di pochissimi giorni fa del vicepresidente che, mi ricordava che è per Lunedì il termine ultimo per presentare osservazione.  Il Presidente Trespidi – continua il Conte Orazio Zanardi Landi – non mi ha detto che era una pianificazione di tanti anni fa, cosa comunque che non mi interessa più di tanto, se nonché a questo punto mi debbo aspettare che se l’errore è stato commesso da altri, l’attuale amministrazione provveda, contenta e sollecita a riparare al danno. Io quando ho saputo della cava mi sono attivato immediatamente al fine di evitare uno scempio a ridosso del Castello e del parco, come evitarlo sta a loro, faccio presente che  non è corretto che al fine di innescare polemiche  mi si dica che dovevo parlarne con l’assessore,  quando come già detto ho parlato con il presidente ed il suo vice. In ogni caso, la cosa importante è che cava e laghetto non si facciano, il resto non interessa.

 

La lettera del conte Zanardi Landi – Castello e antico Borgo di Rivalta    

Il  Castello  di  Rivalta  e l’antico Borgo nel quale è inserito, è composto da edifici storici tutelati dalla Soprintendenza per i Beni Architettonici e Paesaggistici, con proprio Decreto protocollo  n. 11012 del  6 agosto 1992;  tale Decreto appone a carico dei proprietari, ai fini della tutela e,  della conservazione del Castello e dell’antico Borgo di Rivalta, gravosi vincoli sempre rispettati con grande dispendio di denaro ed energie da parte degli stessi proprietari, il vincolo oltretutto testimonia  la grande importanza storica e culturale  che hanno il Castello e l’antico Borgo per l’intera comunità piacentina e, per tutto il territorio delle  regioni limitrofe. Il Castello ed il Borgo di Rivalta infatti costituiscono uno dei più  importanti poli turistici sul territorio provinciale, al pari di Grazzano Visconti, Castell’Arquato, Bobbio e la stessa città di Piacenza.

L’importanza e la rilevanza strategica del Borgo di Rivalta è testimoniata anche dal fatto che, in fase di costituzione del parco del fiume Trebbia, era stato individuato come sede ideale per il Consorzio del Parco, tanto che risulta già agli atti un accordo stipulato tra Provincia e proprietà al fine di destinare i locali necessari alla sede stessa del parco e,  alle attività didattiche e di informazione.

Purtroppo,  vengo a conoscenza che la Provincia di Piacenza ha inserito nel Piano intraregionale delle attività estrattive un grossissimo polo estrattivo di ghiaia dalle dimensioni di oltre 1.000.000 (un milione) di metri cubi che,  oltretutto risulta in parte programmato su terreno classificato “sic-zps”, classificazioni che evidenziano  e ufficializzano, l’inopportunità di modificare definitivamente l’assetto ambientale della zona danneggiando l’ambiente per sempre.

Si evidenzia che il paesaggio circostante il Borgo ed il Castello è già in parte deformato, dal cantiere di trasformazione degli inerti situato poche centinaia di metri più a Nord nel Comune di Gossolengo, voglio ricordare che, il Castello è storicamente sede di vari convegni e manifestazioni di carattere storico culturale, atti a promuovere il territorio piacentino e a rappresentarlo come un’eccellenza nel contesto nazionale ed internazionale, tanto vero che frequentemente,  il Borgo ed  il Castello di Rivalta sono utilizzati dalle maggiori cariche politiche ed istituzionali del territorio per ospitare personalità di rilievo internazionale che si recano in visita istituzionale nella nostra città e nella provincia.

L’attivazione del polo estrattivo n.8 “Molinazzo” previsto dal PIAE-PAE2011 della provincia di Piacenza verrebbe pesantemente a modificare il territorio immediatamente circostante il Borgo di Rivalta, con una grave alterazione del profilo paesaggistico dei luoghi che da sempre costituiscono il contorno di questa importante emergenza storico culturale e di conseguenza, verrebbero di colpo vanificati gli sforzi congiunti della Soprintendenza e della proprietà che sono rivolti alla valorizzazione ed alla conservazione di un bene che costituisce un patrimonio della collettività.

Ti faccio presente che ho già protocollato un’osservazione al PIAE-PAE utilizzando la forma comune prevista dalla legge a tutela degli interessi privati, anche se essendo il Castello di proprietà di una Fondazione riconosciuta nell’anno 2000 dalla Regione Emilia Romagna e, pertanto meriterebbe al fine della sua tutela e della tutela del paesaggio circostante l’intervento di tutte le istituzioni a tutti i livelli.

Inoltre,  personalmente mi chiedo a  cosa penserebbero i 15.000 visitatori all’anno (tra cui imminenze internazionali) che,  recandosi a Rivalta,  “godrebbero” della visuale di un’enorme cava antistante il salone principale e la torre del Castello, a riguardo delle istituzioni locali e nazionali che permettono tale scempio, danneggiando pesantemente l’immagine dell’antico borgo e di almeno di tutta la provincia.

La valle del Trebbia è unanimemente considerata come la valle più bella e intonsa del mondo (es. Ernest Hemingway) e quindi con tale scellerata operazione, le autorità locali mostrerebbero ai visitatori provenienti da tutte le parti la loro incapacità di gestire un patrimonio millenario che,  la natura e la storia ha affidato a loro;  tali incapacità ed  ignoranza  da parte degli amministratori risulterebbero accentuate se considerassimo l’estrema evidenza dell’inopportunità di coltivare una cava in quel luogo.

Considero che gli stessi enti hanno da una parte promosso la costituzione del Parco del Trebbia, comprendendone la grande importanza e l’urgenza ai fini di tutelare un bene ambientale unico, dicendosi responsabili nell’osservazione di tutti i vincoli che comporta la normativa dei parchi e,  dall’altra parte hanno approvato la cava stessa che risulta un’oscena inosservanza e una controproducente azione per il turismo e per l’ambiente.

Ti chiedo di intervenire al più presto nelle sedi opportune affinché si ripristinino il PIAE-PAE e gli altri strumenti urbanistici e legislativi che finora hanno tutelato il nostro meraviglioso borgo nel suo paesaggio naturale.

Conte Orazio Zanardi Landi

 

 Alla Presidente della Repubblica

Giorgio Napolitano

Al Ministro per i Beni e le Attività Culturali

Dott.Lorenzo Ornaghi

Al Ministero per i Beni e le Attività Culturali

Segretariato Generale

Direttore. Arch. Antonia Pasqua Recchia

Alla Direzione Regionale per i Beni Culturali

e Paesaggistici Dell’Emilia Romagna

Direttore Arch. Carla Di Francesco

Alla Soprintendenza per i Beni Architettonici e Paesaggistici per

le Province di Parma e Piacenza

Arch. Luciano Serchia

Al Presidente della Provincia

Prof. Massimo Trespidi

Al Sindaco del Comune di Rivergaro

Martini Pietro

Al Sindaco del Comune di Gazzola

Sig. Francesconi Luigi

Al Sindaco del Comune di Gossolengo

Dott.ssa Maria Bianchi