Seta, sale la tensione tra gli autisti: l’azienda non ci dice niente

Sale la tensione nel mondo del trasporto pubblico piacentino. A meno di due giorni dalla scadenza del contratto, 19 dipendenti dell’azienda di trasporti Miglavacca, che da nove anni è legata a Tempi, oggi Seta, non sanno ancora che fine faranno di qui a poche ore. Voci di corridoio parlano di un taglio del 2% che coinvolgerebbe le linee urbane e la cosa, com’è ovvio, acuisce i timori dei lavoratori che verrebbero toccati da questa possibilità se dovesse essere confermata. “Nessuno ci dice niente – dice Sergio Scigliano, autista – Sappiamo di incontri tra amministratori locali e i nostri vertici, sappiamo le cose così per sentito dire ma nessuno che si prenda la briga di comunicarci quale sarà il nostro futuro. E sì che parliamo di un futuro che si concretizzerà tra meno di due giorni”.

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Fabrizio Badagnani, della Faisa Cisal, se da un lato condivide i timori degli autisti, dall’altro si sente di tranquillizzarli: “Non sono stati comunicati cambiamenti nelle linee che servono le frazioni – dice – e soprattutto la posizione lavorativa dei dipendenti delle società che lavorano per Seta è garantita contrattualmente. Certo è che i timori sono più che condivisibili, non fosse altro che per il metodo che l’azienda sta usando nel rapporto con i suoi dipendenti e con i sindacati”. E Badagnani non ci va tanto per il sottile nel definire qual è questo metodo: “Fanno quello che vogliono, quando vogliono e senza che nessuno possa interferire. Le decisioni vengono prese a Modena e noi qui a Piacenza siamo poco meno di una succursale senza alcuna voce in capitolo”.

E aggiunge: “Mai stato così basso il livello dei rapporti tra azienda e sindacati negli ultimi dieci anni”.

Sembra inoltre che Seta abbia deciso di non stampare l’opuscolo con gli orari estivi degli autobus. “Se risparmiare significa privare i cittadini di servizi essenziali, non credo che sia la strada giusta”.