Mentre nel Nord Italia i “talenti giovani” sono in fuga verso l’Estero (secondo l’AIRE sarebbero trentamila i ragazzi tra i venti e i quarant’anni ad aver lasciato l’Italia nel 2011) nel Sud il problema sta nel consumo dei prodotti della grande distribuzione. Sul punto è stata registrata una flessione del 4,2% nel Sud contro una media nazionale del -0,3%, con un’area Nord addirittura in terreno positivo di + 0,7%.
Quindi, cervelli in fuga al Nord e carrelli vuoti al Sud.
Per chi decide di rimanere nel Bel Paese deve confrontarsi con una realtà conosce bene e che non stiamo a rimarcare.
Lunedì positivo per le Borse Italiane e Spagnole (Milano +1,19%) e spread in ribasso , portandosi, quello dei BTP a 446 punti base.
L’attenzione cade sulla superpotenza tedesca: è dalla settimana scorsa che l’indice industriale francofono (meglio noto come il Dax) è in calo del 6,5%, andando ad azzerare i guadagni del 2012.
Questa flessione è dovuta principalmente a due ordini di motivi: in primis, da qualche tempo i gestori stanno alleggerendo le loro posizioni su titoli strettamente ciclici (un esempio per tutti, gli industriali), spostandosi gradualmente su quelli finanziari, in parte anche dei Paesi periferici.
In secondo luogo, la Germania, 2° Paese al mondo per esportazione (59,3% in Europa e 40,7% all’Estero), trovandosi davanti ad una crisi globale, ne soffre più del dovuto.
Non dimentichiamo, infatti, che le prime due Nazioni sui cui si riversano i prodotti tedeschi sono Stati Uniti e Cina, due Stati che hanno registrato un graduale, ma sensibile rallentamento dei consumi interni.
C’è chi consiglia alla Germania meno tatticismo e più solidarietà, in modo da sfruttare appieno le sue potenze e le sue strategie, lasciando libertà alla BCE di acquisti limitati e dando il via libera agli Eurobond.
Martedì debole ma positivo per Piazza Affari (ftse mib + 0,63%) , il Fisco si lamenta di una carenza di 3,4 miliardi di euro e Monti promette ancora più rigore contro l’evasione; esenti da Imu, Irpef e Ires le popolazioni colpite dal terremoto.
Mercoledì ottimo per tutte le Borse (Milano la migliore, con un + 3,50%), nonostante Il Presidente della BCE Mario Draghi abbia lasciato invariato il costo del denaro, fermo all’1%.
Il Presidente americano Obama contatta telefonicamente Monti e Merkel, invitandoli ad agire tempestivamente sulla crisi dell’Eurozona. Buono anche il risultato dello spread che scende a 434 punti base.
Giovedì chiudono positivamente tutte le piazze (ftse mib + 0,88%) e non solo Obama, ma anche Ben Bernanke, Presidente della Federal Reserve, guardano con un’attenzione più accentuata la situazione del vecchio Continente, consapevoli che la stessa indebolirebbe anche l’America.
L’Agenzia di rating FITCH declassa la Spagna, portandola da A a BBB.
Interessante l’intervista sul Sole 24 Ore di oggi a Romano Prodi (Presidente della Commissione europea dal 1999 al 2004) secondo il quale la ricetta anticrisi dovrebbe ricomprendere Eurobond e BCE come Fed. Diversamente l’Europa uscirebbe dalla Storia.
Sempre oggi, venerdì, le parole di Sergio Marchionne, numero uno di Fiat Chrysler e co-presidente del consiglio per le relazioni fra Italia e Stati Uniti, esprimono dubbi e perplessità, dichiarando che viviamo in un terribile stato di confusione e questa crisi influenza la nostra vita quotidiana; da qui l’invito ai politici di operare tempestivamente.
Negativa Piazza Affari (-0,74%) e dollaro stabile a 1,24.