“Alfonso Filosa, tramite la moglie e la figlia, avvertiva le aziende che sarebbero arrivate le ispezioni dei carabinieri”. Lo ha detto Fabio Bartolotta, ex comandante del nucleo Ispettorato del lavoro questa mattina nel corso della prima udienza del processo che vede come imputati Alfonso Filosa, ex capo della direzione provinciale del lavoro, e l’imprenditore Morgan Fumagalli, entrambi accusati di corruzione e concussione.
Bartolotta ha ricordato le fasi che hanno portato alla nascita dell’inchiesta, a partire dalla denuncia di una lavoratrice della coop Roma 2008, che fa parte del Consorzio Gesconet (che detiene numerosi appalti al polo logistico). Ma soprattutto, incalzato dalle domande del pubblico ministero Antonio Colonna, ha riferito dei comportamenti di Filosa, talvolta anomali, nel gestire una serie di pratiche in persona.
Parte rilevante dell’udienza l’hanno avuta le intercettazioni telefoniche con i dialoghi tra Filosa, la moglie e la figlia, e alcune aziende che, secondo l’impianto accusatorio, sarebbero state avvertite degli imminenti accertamenti da parte dei carabinieri: così sarebbe successo, ad esempio, nel caso dell’Arp di Podenzano.
Il dibattimento si è poi incentrato anche sui rapporti che deteneva l’impresa Morgan Freeman di Fumagalli con Inps e Inail. A margine dell’udienza gli avvocati difensori Benedetto Ricciardi e Alibrandi hanno ribadito l’infondatezza delle accuse mosse all’ex direttore che oggi non era presente in aula.
La prossima udienza sarà il 26 giugno alle 10 quando proseguirà l’interrogatorio di Bartolotta e verranno ascoltati i periti. Poi, il 28 giugno, sarà la volta dei carabinieri del Nucleo investigativo: a deporre sarà il luogotenente Pietro Tansini.