Il progetto Tagesmutter (letteralmente “Mamme di giorno”) diventa realtà anche a Piacenza. A dare l’annuncio dell’avvio concreto del progetto a livello locale è stato ieri sera il presidente della Provincia di Piacenza Massimo Trespidi, durante la seconda tappa, che fa seguito al debutto di Castelsangiovanni, del ciclo di incontri promosso dall’Amministrazione provinciale per illustrare il nuovo servizio di cura, sorveglianza e attività educativa a domicilio riservato ai bambini nella fascia 0-14 anni. “All’inizio di giugno le prime 33 tagesmutter – ha detto il presidente Trespidi nella sala consiliare “Giuseppe Verdi” della Provincia, ricordando il percorso compiuto fino ad oggi – che hanno concluso il corso di formazione promosso dalla Provincia riceveranno l’attestato e inizieranno ad operare effettivamente sul territorio. Le Mamme di giorno, lo ricordo, non costituiscono un servizio alternativo alle strutture educative presenti sul territorio ma piuttosto una risposta complementare e flessibile ai bisogni delle famiglie”.
Ecco un identikit delle prime Mamme di giorno della provincia di Piacenza. Per quanto riguarda il titolo di studio, il 36% delle tagesmutter è laureato, il 54% ha ottenuto il diploma di scuola superiore e il 10% è in possesso del diploma di scuola media inferiore; sul fronte della situazione lavorativa il 58% delle tagesmutter è disoccupato, il 21% ha già avuto esperienza in ambito educativo e il restante 21% svolge attività in diversi ambiti professionali. L’età media delle prime Mamme di giorno è di 40 anni: il 73% di loro risiede in provincia, mentre il 27% a Piacenza.
In particolare la distribuzione territoriale delle tagesmutter che hanno partecipato al primo corso di formazione è così ripartita: Piacenza (9 tagesmutter), Bobbio (1 tagesmutter), Borgonovo (2 tagesmutter), Caorso (1 tagesmutter), Castellarquato (2 tagesmutter), Castelsangiovanni (2 tagesmutter), Gossolengo (2 tagesmutter), Lugagnano (2 tagesmutter), Pecorara (1 tagesmutter), Rivergaro (3 tagesmutter), Rottofreno (1 tagesmutter), San Giorgio (1 tagesmutter), San Pietro in cerro (1 tagesmutter), Travo (1 tagesmutter) e Vollanova (1 tagesmutter).
Presente alla serata anche il neosindaco Paolo Dosi che ha evidenziato nel corso del suo intervento come “lo Stato sociale deve conoscere oggi slanci diversi: ogni contributo che va nella direzione di fornire servizi complementari è quindi importante. Una volta completato il percorso formativo anche il Comune di Piacenza, che assicura collaborazione con la Provincia, dovrà cercare di capire quale grado di radicamento può avere il progetto Tagesmutter”. A scendere invece nel dettaglio del progetto sono stati Roberto Ceccato, dirigente del Servizio istruzione della Provincia Autonoma di Trento, che ha riportato l’esperienza positiva maturata negli ultimi dieci anni nel contesto del Trentino Alto Adige, per diversi aspetti simile a quello piacentino, e Paolo Stefanini, presidente della Fondazione Monsignor Lorenzo Dal Ponte, che ha curato il primo corso di formazione delle tagesmutter sul nostro territorio. “Il servizio – ha spiegato Stefanini – è strettamente legato al bisogno: per questo le famiglie, in un momento economico difficile come quello attuale, possono scegliere in quali orari e in quali periodi usufruire della professionalità delle tagesmutter. La flessibilità, dunque, è al primo posto”.
Intanto è aperta la fase di raccolta delle candidature per il secondo corso, che si chiuderà il 18 giugno (per informazioni è possibile consultare il sito internet della Provincia di Piacenza all’indirizzo www.provincia.pc.it – sezione Sussidiarietà e Agenzia per la Famiglia). Nove, lo si ricorda, sono gli enti gestori sul territorio piacentino: Ali di farfalle (Piacenza), Agave (Castelsangiovanni), Barbafamiglie (Monticelli), Lumen (San Pietro in Cerro), Baby Club (Piacenza), Casa Morgana Onlus (Piacenza), Centro educativo Oasi (Piacenza), Cooltour (Bobbio) e cooperativa sociale l’Arco (Piacenza).