AGGIORNAMENTO – “Vorrei spiegare come sono andate davvero le cose ma allo stesso tempo non voglio turbare il Santo Padre”. Parole amare quelle che Ettore Gotti Tedeschi, piacentino, ha detto all’Ansa e già riprese da tutti i siti di informazione poche ore dopo le sue dimissioni dalla presidenza dello Ior che di fatto hanno anticipato la sfiducia che sarebbe arrivata di lì a poco da parte del board dell’Istituto. “Il mio amore per il Papa – ha anche aggiunto – prevale anche sulla difesa della mia reputazione vilmente messa in discussione”. Parole che gettano una luce fosca sugli eventi che hanno portato alla rottura tra il noto economista e banchiere, già presidente del Banco Santander, e i vertici della banca vaticana di cui era presidente da meno di tre anni. Una rottura che comunque era nell’aria già da tempo. Fin dai giorni dell’inchiesta della magistratura romana sulla movimentazione di denaro in alcuni conti dello Ior da banche italiane a banche tedesche, Gotti Tedeschi aveva scelto di collaborare direttamente con i magistrati. Quella vicenda era stata l’inizio delle incomprensioni con il direttore generale dell’Istituto, Paolo Cipriani. In quella occasione Gotti, sottoposto a indagine dai Pm, ricevette un pubblico sostegno da parte di Benedetto XVI che lo salutò dopo un Angelus a Castel Gandolfo ricevendolo insieme alla moglie. «Dobbiamo essere esemplari» aveva ripetuto il Pontefice. E il nuovo presidente, scelto dal Segretario di Stato Tarcisio Bertone, aveva continuato il processo di rinnovamento e trasparenza già in atto, chiudendo i conti correnti “in sonno” intestati a prestanome.
La voce era nell’aria da qualche tempo e oggi si è avuta la conferma. Il piacentino Ettore Gotti Tedeschi ha lasciato la presidenza dello Ior, la Banca Vaticana.
Le sue dimissioni sarebbero da attribuire al nuovo corso intrapreso dalla Chiesa, in particolare al dissenso del banchiere con il consiglio dei laici dell’istituto, il Consiglio di Sovrintendenza.
Nuovo corso che riguarda principalmente l’applicazione della legge sulla trasparenza finanziaria dei conti vaticani, per la quale Gotti Tedeschi non ha mai manifestato nessuna apertura. Ma non solo. Perché il “banchiere di Dio” era stato toccato anche dalle vicende del crac San Raffaele.
Secondo indiscrezioni, comunque, Gotti Tedeschi avrebbe anticipato di poche ore la sfiducia nei suoi confronti che sarebbe arrivata direttamente dal Consiglio.