“Chi devo ringraziare? Dovrei aprire un rogito. In questi mesi ho scoperto persone molto positive, devo ringraziare molto anche i partiti, a partire dal Pd e dalle anime diverse del Pd che hanno interpretato al meglio il dopo primarie, l’abbiamo governato con grande maturità. Ringrazio anche Idv, Sinistra per Pc, i Moderati piacentini, la sorpresa di questa tornata. Mi hanno sostenuto lealmente”. Sono queste le prime parole di Paolo Dosi subito dopo aver ottenuto la certezza “matematica” di essere stato eletto il nuovo sindaco di Piacenza. Per ora Dosi vuole festeggiare (anche se lo si farà in maniera sobria con un ritrovo in piazza Cavalli). Da domani mattina, però, subito al lavoro. “Da domani inizieremo a parlare di giunta. Il mio desiderio è di poter annunciare la giunta non oltre sabato mattina, dobbiamo entrare nei problemi, portare a casa un bilancio che in questi mesi ci ha costretto all’esercizio provvisorio, abbiamo bisogno di partire. Prioritario sarà il percorso di semplificazione delle pratiche amministrative rivolte alle aziende così da rilanciare il mondo del lavoro”. Dosi ha anche lanciato un messaggio agli elettori del suo sfidante, Andrea Paparo. “Vorrei poterlo dimostrare. Quando si dice che un sindaco è un sindaco di tutti, io ci credo, lo dimostra la mia esperienza amministrativa. Lo vedrete con i fatti, saròo disponibile per chiunque, non chiederò mai a nessuno la propria provenienza politica. Se le proposte saranno utili sarò il primo a portarle avanti”.
Dosi, il sindaco amante della Resistenza e antifascista
Paolo Dosi è il nuovo sindaco di Piacenza. Il candidato presentato dal Partito Democratico, in linea con le attese, ha sbaragliato il suo avversario, Andrea Paparo, portacolori del centrodestra.
E’ stato uno spoglio lampo, quello andato in scena per il ballottaggio, iniziato alle 15 ma che già dopo poco più di un’ora aveva delineato chiaramente il volere popolare.
Dosi si è imposto con il 57.77% contro il 42.23% di Paparo. Un risultato consistente, che nonostante l’astensionismo, ha portato alle urne 44.979 piacentini su 77.187 aventi diritto.
“Paolo Dosi sarà un sindaco amante della Resistenza e antifascista” ha dichiarato Mario Cravedi, presidente provinciale dell’Anpi, che ha accompagnato il sindaco nella sua prima uscita ufficiale, a pochi minuti dallo spoglio, al monumento del Dolmen dedicato ai caduti durante la Resistenza piacentina.
E il democratico ha risposto: “Anche cinque anni fa, con l’allora sindaco Reggi, eravamo venuti qui come prima uscita. Quest’anno assume un significato ancora maggiore, perché chi ha liberato l’Italia ci ha consentito oggi di esprimere la nostra volontà” e ha preso spunto per esprimersi anche sull’astensionismo: “Questa libertà è rivolta persino a coloro che non hanno espresso un voto, a dimostrazione che la forza della democrazia risieda anche in questo”.
Per Dosi non è mancato il “classico” saluto dal balcone di Palazzo Mercanti, da dove ha arringato la folla che si era assiepata davanti al Municipio ma subito dopo la sbornia di strette di mano, abbracci e complimenti dei sostenitori ha cercato di entrare nel ruolo di primo cittadino, annunciando a breve la composizione della Giunta: “Sarà la prima cosa da fare perché la città ha bisogno di essere governata. Spero di farlo non oltre sabato, visto che i problemi sono tanti e siamo ancora in bilancio provvisorio”.
Tra i tanti militanti e simpatizzanti (ascoltabili a fondo pagina) accorsi al voto il parere è stato unanime: “Paolo Dosi è una persona pacata, senza eccessi ed è quello di cui ha bisogno la città” hanno detto a più riprese.
Non è mancata poi l’inseparabile moglie Stefania, che è apparsa la più spossata dal momento: “Sono mesi che affrontiamo la campagna elettorale, dalle primarie a oggi. In più abbiamo dovuto traslocare in questi giorni, per cui sono davvero sollevata del risultato. Sicuramente la nostra vita ora cambierà ma l’avevamo messo in conto”. E ha poi precisato: “Non chiamatemi first lady ma semplicemente Stefania, sono e rimango quella di sempre”.
Nello schieramento opposto, invece, Andrea Paparo (Pdl, Piacenza Viva e Sveglia) si è dichiarato comunque soddisfatto del risultato “soprattutto a fronte dei dati che arrivano dal Popolo della Libertà a livello nazionale” e si è detto privo di rimpianti per i mancati apparentamenti (in particolare con la Lega Nord), sostenendo “che è un verdetto viziato dall’astensionismo, che favorisce a Piacenza una ‘minoranza organizzata’, che in queste condizioni ha avuto armi in più per vincere”.
Infine non poteva mancare il commento di Roberto Reggi, vero vincitore di questa tornata elettorale. Paolo Dosi era ed è il sindaco scelto prima di tutto da lui ma ha chiosato: “Ha un carattere migliore del mio, ha meno spigoli ed è quello di cui abbiamo bisogno, cioè di coesione sociale”.