“Competitività e bene comune come basi della sussidiarietà”

“Quali soggetti possono effettivamente contribuire ad alleviare i problemi della vita quotidiana nelle città, migliorandone l’abitabilità? E quali azioni è possibile mettere in campo per la risoluzione dei problemi emergenti?”. Sono questi i quesiti che hanno contraddistinto la presentazione del “Rapporto sulla sussidiarietà 2011”, illustrato giovedì sera nell’aula magna “Modonesi” dell’Isii Marconi. Lo studio, curato dalla Fondazione per la sussidiarietà e dal Politecnico di Milano, titola “Sussidiarietà e…città abitabile”.

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Ad introdurre i lavori è stato il presidente della Provincia Massimo Trespidi che ha rimarcato come “il primo compito di un amministratore sia la valorizzazione di un dinamismo sociale che è motore della sussidiarietà”. “Il percorso politico-amministrativo della Provincia di Piacenza degli ultimi due anni – ha sottolineato il presidente Trespidi di fronte ad una nutrita platea (oltre 150 partecipanti) – ha riposto particolare attenzione al tema della sussidiarietà. Diverse le tappe di questo cammino: dalla scuola di sussidiarietà alla mostra inaugurata lo scorso mese di novembre, senza dimenticare le diverse azioni amministrative concrete che l’ente di corso Garibaldi ha avviato: il sostegno agli oratori delle parrocchie piacentine, il supporto ai piccoli Comuni nella stesura dei documenti di programmazione urbanistica, l’imminente avvio del progetto “Adotta la Terra” che prevede il coinvolgimento delle associazioni contro il dissesto idrogeologico” e l’Agenzia per la Famiglia”.

E proprio la famiglia è risultata essere il soggetto protagonista di un cambiamento possibile. “Bisogna tornare a credere nella famiglia – ha sottolineato Ettore Gotti Tedeschi, economista e presidente dell’Istituto per le opere di religione (Ior), ospite giovedì sera a Piacenza – e nel valore dell’uomo. La politica, gli amministratori e la società civile hanno il compito di promuovere la competitività da un lato e la voglia di fare dei cittadini, vero motore della sussidiarietà e del raggiungimento del bene comune, dall’altro”. Un punto, quest’ultimo, condiviso da Giorgio Vittadini, presidente della “Fondazione per la sussidiarietà” e relatore del convegno. “In un momento – ha chiarito Vittadini – in cui mancano le risorse economiche e i servizi sono a rischio, l’intervento dei cittadini diventa fondamentale. La sussidiarietà si pone in questo senso come il vero punto di sopravvivenza della società italiana”.

Spazio infine alla voce di Paolo Nardi, docente di “Principi di economia” al Politecnico di Milano, che ha illustrato le linee ispiratrici che hanno guidato la stesura del Rapporto 2011. Attraverso analisi empiriche condotte intorno ai temi Casa, Ambiente, Trasporti e mobilità e Tempo libero, la ricerca, che ha coinvolto un campione di abitanti delle città italiane, tenta di mettere in luce le reali esigenze delle famiglie e delle singole persone, arrivando ad individuare nelle iniziative “dal basso” e in un circolo virtuoso contraddistinto da una pluralità di attori (amministrazioni pubbliche, organizzazioni non profit, comunità locali) una possibile via per la risoluzione dei problemi di chi vive in città (come ad esempio il prezzo delle abitazioni, le distanze, la ridotta disponibilità di spazi comuni). “La sussidiarietà – ha rilevato Nardi – può essere la risposta alla richiesta di guardare con occhi nuovi il mondo del terzo settore, fornendo allo stesso gli strumenti adeguati per affrontare le esigenze della vita moderna”.