In diretta su Radio Sound James Burton. Ascolta l’intervista e guarda le foto in allegato.
Berretto calato sugli occhi, uno spritz tra le mani e slang americano. Qualche ruga in più sul volto, ma con gli occhi pieni della stessa passione per la buona musica. Seduto in una poltrona a forma di Ford azzurra anni ’60, nella sala del pub più vintage di Piacenza, Il Bullone, un pilastro della musica dei tempi andati chiacchiera con alcuni amici. Rock’n’roll, folks. James Burton sbarca a Piacenza. Lo storico chitarrista di Elvis sarà il protagonista assoluto e l’ospite d’onore di una grande manifestazione musicale, organizzata come ogni anno dall’Elvis Fan Club di Piacenza. Il 5 maggio alle 18.30 al Fillmore di Cortemaggiore si esibirà The Guitar Legend. Una serata dedicata al Re del Rock’n’roll, Elvis Presley.
“Sabato vogliamo ricordare i 35 anni dalla morte di Elvis e lo facciamo con un ospite clamoroso. Magnifico”, ha dichiarato Marco Barabaschi organizzatore dell’evento e presidente del FanClub. “Siamo riusciti a portare qui un grande della storia della musica mondiale: Burton è stato il chitarrista di Elvis dal 1969 fino al 1977, praticamente fino alla morte. Ma la sua grandezza non sta solo in questo. James ha suonato poi con veri big. Da Elvis Costello a Bruce Sprinsteen. Per noi è un grande onore averlo qui e non a caso in pochi giorni abbiamo venduto tutti i biglietti”. Ad aiutare nell’organizzazione dell’evento anche Marielena Brienza e l’instancabile Franca Camminati, collaboratrici e membri del Fan Club.
“Ho scelto Piacenza – ha dichiarato Burton – perché a questa città sono legato da affetti veri. Marco [Barabaschi, ndr.] e Luca [Olivieri, ndr.], che mi hanno voluto qui, sono persone straordinarie”.
Luca Olivieri è il capobanda del gruppo che accompagnerà Burton per tutta la serata di sabato. Cresciuto a pane e musica, ha trasformato Elvis in uno stile di vita. Dal cantante degli anni ’60, Luca ha assimilato cultura, melodie e impostazione di voce.
MUSICA – Un mito intramontabile, una passione che attraversa generazioni e sembra continuare a sopravvivere negli occhi di chi Elvis l’ha conosciuto e vissuto per tanti anni. “Quello che mi manca degli anni ’60 – ha dichiarato Burton – è la semplicità. La musica prima non era costruita come adesso, più semplice ma mai banale. Dietro ad ogni canzone c’era una storia. Questo commuoveva, scuoteva, agitava intere generazioni. Ora è molto diverso. Purtroppo”.