C’è Alessia, che affronta la leucemia con l’aiuto di un angelo protettore; don Giordano, che pedala per oltre 4.000 km per raggiungere Gerusalemme; c’è Debora, che decide di ritardare le terapie che potrebbero uccidere la vita che porta in grembo per far nascere la sua piccola Alice; c’è Tatiana, che sospesa su un ponte, decisa a farla finita, viene trattenuta da una forza misteriosa che le ridona la speranza. E ci sono tante altre storie di quelli che non vanno sui giornali, quelli che non fanno notizia, uomini e donne comuni nel libro “Grazie alla Vita” scritto da Magdi Cristiano Allam in collaborazione con Rita Coruzzi. 26 anni, Rita è affetta da tetraparesi ed è sulla carrozzina a causa di un intervento chirurgico andato male. Guardando queste storie, intrecciando alle vite dei protagonisti le proprie esperienze, Magdi Cristiano Allam e Rita Coruzzi innalzano un cantico di ringraziamento alla vita e prendono per mano chiunque voglia unirsi con loro per ritrovare quella speranza che aiuta ad affrontare ogni giorno.
Magdi Allam era oggi a Piacenza per sostenere la candidatura di Massimo Polledri della Lega Nord, considerando anche che la stessa Coruzzi è candidata nella lista della Lega Nord di Piacenza al secondo posto, come indipendente.
“Rita rappresenta la conferma che la soddisfazione proviene da ciò che si ha dentro – spiega Magdi Allam – e questo è ancora più straordinario se si considera che Rita è molto giovane: sono infatti proprio i più giovani che subiscono gli effetti di questo periodo storico fatto di grande fragilità spirituale e valoriale. I nostri figli finiscono per non avere più punti di riferimento e per perdere la nozione di verità. Ci viene imposto di declinare al plurale i punti certi della nostra umanità e questo perché anche quelli che un tempo erano punti fermi in realtà oggi possono cambiare in base all’andamento economico, politico eccetera. Oggi il relativismo ci ha spinto a credere che tutti i valori siano uguali senza distinzione: è sbagliato invece, per esempio, ritenere che in automatico si debba legittimare la religione e l’ideologia del prossimo a prescindere dal suo contenuto”.