AGGIORNAMENTO 27.04 – Maria Nachekub, la 49enne trovata morta all’alba del 26 aprile nella cascina abbandonata in strada alla Madonnina, potrebbe essere morta anche a causa di un violento choc allergico dovuto ad alcuni farmaci. E’ l’ipotesi più accreditata al momento dai carabinieri e dalla procura di Piacenza che stanno seguendo il caso della morte misteriosa della straniera, trovata senza vita nel letto della cascina dormitorio da un amico romeno di 45 anni, che poi è però risultato completamente estraneo alla vicenda.Chiaramente la risposta definitiva arriverà con in mano i risultati dell’autopsia che verrà effettuata nelle prossime ore dal medico legale incaricato dalla procura.
26 APRILE 2012AGGIORNAMENTO – Sembra ormai risolto, in gran parte, il giallo che da questa mattina all’alba sta tenendo impegnati i carabinieri e la procura, e che riguarda le misteriose circostanze della morte di Maria Nachekub. La donna, Maria Nachekub, ucraina di 49 anni, è stata trovata morta nel letto di una cascina abbandonata alla Madonnina, ma sembra proprio che sia rimasta vittima di un incidente, una tragica fatalità, ovvero la caduta dalla scala a pioli mentre cercava di entrare abusivamente al primo piano della struttura utilizzata, da lei e da alcuni suoi connazionali, come dormitorio di fortuna.
Al termine dell’interrogatorio, anche se rimane ancora qualche punto da chiarire, è stata data ragione alla versione raccontata fin da subito dal romeno 49enne bloccato, colui il quale aveva dato l’allarme. E che nel pomeriggio ha lasciato la caserma di via Beverora. Sembra proprio che la donna – ieri pomeriggio – sia caduta dalla scala ferendosi gravemente alla testa, e abbia poi telefonato all’uomo chiedendo aiuto. Il romeno le avrebbe chiesto con insistenza di andare in ospedale, ma la straniera si sarebbe rifiutata chiedendo invece di essere portata in casa e messa a letto. Quello stesso letto nel quale poi però è morta poco dopo, anche se non si sa ancora se a causa della ferita o per altre cause legate comunque alla caduta.
AGGIORNAMENTO – Si infittisce il giallo della morte di una donna – Maria Nachekub, ucraina di 49 anni con problemi di etilismo – ritrovata in un letto di una cascina abbandonata sulla strada della Madonnina, tra la strada Farnesiana e la Tangenziale Sud. Secondo il racconto di Catalin Matescu, il 44enne rumeno che ha dato l’allarme e che ora si trova in via Beverora alla caserma dei carabinieri per l’interrogatorio, la donna si sarebbe trovata su una scala a pioli e sarebbe caduta battendo violentemente la testa.
Una ricostruzione che però, ad ora, risulterebbe discordante con quanto rilevato dai militari. Il corpo della donna, infatti è stato ritrovato in un giaciglio di fortuna, completamente nuda, aspetto che l’uomo, anch’egli romeno, non ha saputo spiegare.
Strane anche le macchie di sangue ritrovate. Non vi sarebbe sangue, da quanto accertato dalla squadra scientifica, nel percorso che l’uomo ha detto di aver percorso nel trasportare la donna a letto dopo la caduta.
Oltre ai carabinieri è giunta in caserma anche il sostituto procuratore Michela Versini, la quale coordinerà le indagini portate avanti dal capitano Rocco Papaleo.
E’ probabile che i due abbiano cercato riparo in questo cascinale, anche se questo aspetto andrà accertato. L’abitazione era stata chiusa con blocchi di cemento dai proprietari, quindi la coppia di stranieri si trovava abusivamente in una proprietà privata, forse per cercare riparo.
Notizia ore 7.30 – Il corpo senza vita di una donna è stato ritrovato vicino alla tangenziale sud, in una cascina abbandonata in località Madonnina. Il cadavere era riverso nel letto con una profonda ferita alla testa. Sul posto sono intervenuti i sanitari del 118 e i vigili del fuoco, mentre a minuti sono giunti anche i carabinieri del nucleo investigativo, per capire le circostanze del decesso della donna.
Si tratta, con ogni probabilità, di una romena di 49 anni, che viveva in questa cascina abbandonata in condizioni precarie.
Il ritrovamento del cadavere è avvenuto all’incirca alle 7 di questa mattina, mentre c’è un uomo che i carabinieri avrebbero fermato e starebbero interrogando, per ricostruire la dinamica di quanto accaduto.
“Abbiamo chiuso gli accessi come ci era stato richiesto – ha commentato Anna Maria Braghieri, presidente dell’Opera Pia Alberoni prorpietaria della struttura – ma quando la gente vuole entrare ci riesce”.