«Prima dell’estate il Governo pubblicherà un bando da 700 milioni di euro per le smart city del Centro-Nord: Piacenza sarà una di queste». Il candidato sindaco Andrea Paparo lancia uno dei progetti cardine del suo programma elettorale, un programma finalizzato a promuovere una crescita sostenibile della città.
Le smart cities sono le città sulle quali in Europa e nel mondo si scommette per garantire uno sviluppo urbano equilibrato e al passo con la domanda di benessere che proviene dai cittadini. Puntare sulle nuove tecnologie per migliorare la gestione dei processi urbani e la qualità della vita dei cittadini è la linea seguita dalle amministrazioni locali che stanno siglando accordi con grandi imprese del settore per ridisegnare le proprie città. La Commissione europea ha adottato in ottobre una raccomandazione in cui esorta le amministrazioni regionali e locali ad utilizzare al meglio le tecnologiche dell’informazione e della comunicazione per migliorare l’efficienza energetica e la formazione dei professionisti nei settori dell’edilizia, dei trasporti e della logistica, mentre nell’ambito del Piano strategico europeo per le tecnologie energetiche, l’Unione europea prevede la creazione di una rete di trenta smart cities da selezionare entro il 2020: «Noi – dice il candidato sostenuto dal Pdl e dalle liste civiche Sveglia e Piacenza Viva – dobbiamo rientrare tra queste trenta, ma per farlo dobbiamo metterci in moto da subito». Spazio allora, oltre al lavoro dei tecnici che stanno studiando i prossimi bandi a cui sarà possibile accedere, alle idee.
Si parte da grandi progetti che verranno messi in campo, in base al planning, grazie agli stanziamenti europei e governativi che Paparo conta di intercettare una volta insediatosi a Palazzo Mercanti. Spazio così all’installazione di punti di ricarica per le auto elettriche e al generale miglioramento delle infrastrutture pubbliche e private che consentirà di produrre e mettere in vendita energia da mini turbine eoliche e pannelli solari. Questo porterebbe ad avere auto elettriche che si ricaricano con l’energia prodotta negli edifici, zone low-carbon e messa in rete dell’energia prodotta da fonti rinnovabili: le città scelte dalla Commissione adotteranno soluzioni originali a problemi urbani grazie ad un inedito mix di tecnologie. «Un mix che – commenta Paparo – abbiamo il dovere e l’ambizione di portare anche nella nostra città».
C’è poi tutta una serie di interventi volti a migliorare il funzionamento dell’amministrazione locale attraverso l’uso delle Ict. Edimburgo ha avviato un interessantissimo progetto pilota in questo senso, ma per migliorare i servizi e semplificare la vita ai cittadini basta guardare poco distante dalle mura farnesiane. Si scoprono così progetti interessanti che Paparo ha intenzione di replicare a Piacenza. A Modena, per esempio l’anagrafe è andata on-line: è così possibile prenotare appuntamenti riguardanti le pratiche di cambio di residenza e per l’ottenimento della carta di identità elettronica o richiedere certificati anagrafici e di stato civile stando comodamente seduti davanti al pc di casa. Possibilità già parzialmente introdotte dal Comune di Piacenza, ma poco reclamizzate e incentivate mediante, per esempio, l’installazione in alcuni luoghi strategici di totem in rete per permettere l’accesso anche a chi non ha la strumentazione adeguata. L’obiettivo è quello di eliminare del tutto le code fisiche.
Arriva invece da Reggio Emilia il progetto Classroom 2.0. Si tratta di una piattaforma collaborativa che mette in contatto studenti, insegnanti, genitori e aziende locali. per favorire lo scambio di informazioni sulle attività della classe, sui risultati degli studenti, sugli interessi, su eventuali proposte per attività di gruppo destinate a scuole specifiche e su nuovi sbocchi lavorativi. A Salerno, Venezia e Reggio Calabria sono stati siglati protocolli d’intesa con aziende che hanno fornito innovativi servizi tecnologici che hanno permesso, tra le altre cose, di realizzare percorsi sperimentali di sensori per rendere i teatri accessibili ai non vedenti e per consentire l’interazione dei bastoni intelligenti con sensori installati nella pavimentazione, mentre a Venezia la tecnologia mobile viene utilizzata per aiutare i turisti a scoprire angoli nascosti della città grazie ad applicazioni scaricabili sugli smart-phone. Infine, sulla scorta dell’esperienza di Bolzano, è in agenda anche la stesura di accordi con partner informatici per la realizzazione di un sistema di tele-monitoraggio e tele-assistenza comunale per anziani, basato sullo scambio di dati in tempo reale attraverso una rete di sensori.
«Per crescere, migliorarsi e innovarsi – ha commentato Paparo – servono le idee: noi le abbiamo e renderemo Piacenza una città intelligente».