Tentata concussione e corruzione. Sono queste le accuse per le quali l’ex assessore provinciale all’Ambiente e comunale all’Urbanistica Davide Allegri è finito in manette questa notte.
Nella conferenza stampa, svoltasi in mattinata in Procura a Piacenza, il pubblico Ministero Antonio Colonna ha chiarito i contorni della vicenda, spiegando i motivi che hanno portato il Tribunale del Riesame ad accogliere la richiesta di arresto.
Allegri, nel periodo tra il mese di agosto 2009 e il mese di dicembre 2010 in qualità di assessore provinciale all’Ambiente “avrebbe indotto i titolari della locale ditta ‘Tredi immobiliare srl’ a doversi avvalere della ditta ‘Faber srl’, di Podenzano, per l’esecuzione di mere prestazioni d’opera, quantificabili in euro 10 mila euro circa, per la costruzione di un impianto fotovoltaico” a Podenzano, i cui lavori erano stati appaltati alla ditta Menta Edoardo di Alseno.
Allegri è, inoltre, accusato di aver “cagionato un ingiusto danno” a tre ditte per “aver indebitamente ritardato il rilascio dell’autorizzazione necessaria per la costruzione di impianti fotovoltaici, le cui istanze erano state presentate nell’anno 2009”.
Nel contesto delle indagini è risultato inoltre che l’ex amministratore provinciale tra giugno 2010 ed ottobre 2010 “quale assessore all’Ambiente della Provincia di Piacenza nonché assessore all’Urbanistica del Comune di Cortemaggiore in più circostanze percepiva denaro da architetti e liberi professionisti, per importi pari a 33.620 euro circa, per porre in essere atti contrari al proprio dovere d’ufficio, ossia al fine di imporre le prestazioni degli stessi a società o privati che avevano richiesto il rilascio di autorizzazioni all’installazione di impianti fotovoltaici e per la progettazione dello spogliatoio del campo di calcio di San Martino in Olza”, sempre nel piacentino.
Per le influenze di Allegri, nell’inquinamento delle concessioni, il pubblico ministero ha anche confermato che sono stati rintracciati conti correnti, riconducibili all’ex assessore, sui quali “coloro che venivano avvantaggiati lo ringraziavano dietro corresponsione in denaro”.
Il pubblico ministero Antonio Colonna ha poi spiegato che Allegri, ora agli arresti domiciliari, “si è dichiarato pronto a collaborare a 360 gradi”. Per questo motivo potrebbero aprirsi altre strade nell’inchiesta. Se infatti Colonna ha confermato che, per ora, non sono presenti collegamenti con l’inchiesta in corso a Reggio Emilia, nata dall’esposto dell’ex esponente della Lega Nord regionale Marco Lusetti, ne “rilevanze che possano portare a ipotizzare coinvolgimenti del partito”, dall’interrogatorio di Allegri, che dovrebbe avvenire in questi giorni, potrebbero emergere delle sorprese.
Duro il commento dell’onorevole del Pdl, Tommaso Foti, il quale, oltre a dichiararsi fiducioso sull’operato della magistratura, ha detto: “Se qualcuno ha rubato, al di là della sanzione penale, merita l’isolamento civile”.
Il colonnello Paolo Rota Gelpi: “Lavoro impegnativo e delicato ma importante nell’ambito della pubblica amministrazione”.
Il capitano Rocco Papaleo: “Mala gestione di impianti fotovoltaici. L’ipotesi è che Allegri facesse pressioni su alcuni liberi professionisti e imprenditori, in provincia di Piacenza e non solo, che non sarebbero stati favoriti nella scelta, qualora dovessero essere loro a doversi occupare dell’installazione degli impianti”.