C’era tutta la Piacenza che conta oggi pomeriggio nella sala convegni di Confindustria, in via IV Novembre. L’occasione era l’incontro con un piacentino illustre, considerato uno dei più autorevoli studiosi di economia e di finanza globale in Italia e non solo: Ettore Gotti Tedeschi, attuale presidente dello Ior, Istituto per le Opere di Religione, già presidente della Banca Santander Consumer.Un incontro al quale ha preso parte anche il vescovo Gianni Ambrosio e il presidente degli Industriali piacentini Emilio Bolzoni oltre al direttore di Libertà Gaetano Rizzuto il quale con le sue domande ha “guidato” il relatore nella presentazione del libro “Le ragioni dell’economia”.
Si tratta di una raccolta degli editoriali che Gotti Tedeschi ha pubblicato sull’Osservatore Romano (unica “firma” piacentina nella storia sul quotidiano della Santa Sede) a partire dal 2007 ad oggi nei quali l’autore propone un’interpretazione dei fatti economici dandone una lettura coerente con i principi della Dottrina sociale della Chiesa, e in particolare con gli insegnamenti del Papa contenuti nell’enciclica Deus caritas est ma soprattutto nella Caritas in Veritate, “che rappresenta un punto di riferimento – spiega l’autore stesso – per affrontare e capire i grandi problemi economici dei nostri tempi”.
Un libro per addetti ai lavori, dunque, ma anche per chiunque voglia avere una lettura in chiave cattolica dell’attuale fase economica, tra le più complicate e difficili della storia moderna. “L’economia funziona se si osservano le leggi naturali, se non si bluffa, prescindendo quasi dall’aspetto etico – ha detto il presidente dello Ior in un’intervista che ci ha rilasciato a margine dell’incontro – Basterebbe essere veri imprenditori, veri economisti, veri commercianti, veri consumatori. Quello che ‘frega’ l’economia è chi bara”. In altre parole, ha proseguito Gotti Tedeschi, ciò che non ha funzionato del sistema economico moderno è il sistema economico stesso basato, secondo il presidente dello Ior, su “leggi economiche innaturali, inventate, piene di bluff; basato su tentativi di compensare una crescita che non c’era più utilizzando la finanza come strumento”.