Solenghi (Piacenza Bene Comune): \”Rivalutare le aree gioco delle frazioni\”

Due scivoli, quattro altene e un’ex pista di pattinaggio trasformata in una sassaia. Chiamare quella di Borgotrebbia un’area giochi è un eufemismo. Piacenza Bene Comune, la lista elettorale guidata da Piero Solenghi interviene in merito alle condizioni del parcogiochi Nilde Iotti. Lo spazio doveva in origine servire a circa un centinaio di bambini, ma per come è strutturato non è in grado di soddisfarne le esigenze.

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IL COMUNICATO

Due scivoli, quattro altene e un’ex pista di pattinaggio trasformata in una sassaia. Chiamare quella di Borgotrebbia un’area giochi è un eufemismo.
Lo spazio dedicato alle famiglie di fronte alle scuole elementari e all’asilo della frazione di Piacenza, dovrebbe servire a circa un centinaio di bambini, ma per come è strutturata non è in grado di soddisfare le esigenze neppure di una decina: quattro sull’altalena e gli altri sei a turnare sui due scivoli.
All’appello del parcogiochi Nilde Iotti dove ieri si sono recati alcuni candidati della lista civica Piacenza Bene Comune, mancano: uno scivolo per bambini più grandi, due altalene e una giostra. E questo solo per quanto riguarda i giochi, perché alla lista dovrebbero essere aggiunti i servizi igienici e un piccolo punto ristoro.
La magagne dell’area dedicata ai giovani di Borgotrebbia non finiscono qui. A due passi dal parcogiochi, infatti, c’è l’ex skatepark ora completamente abbandonato a se stesso. La riconversione a campo polivalente, come richiesta dalla Circoscrizione 2, non è stata realizzata. Il risultato è uno spazio lasciato al suo destino, inutilizzato sia dai ragazzi più grandi che lo potrebbero utilizzare per partite di calcio, pallavolo o pallacanestro, sia dai più piccoli che si affacciano al pattinaggio.
«E’ così che si lasciano morire le frazioni di Piacenza – sottolineano i candidati di Piacenza Bene Comune – non facendo gli interventi di manutenzione minimi che permettono agli abitanti di vivere a pieno gli spazi pubblici. Il bene comune si tutela con piccoli gesti quotidiani, non con grandi progetti dispendiosi che non portano il sorriso sulle labbra delle persone».