Il sindacato di polizia penitenziaria ha segnalato, dopo l’entrata in vigore del nuovo decreto Legge, che ancora la polizia condurrebbe alle Novate delle persone che, stando alle modifiche normative, dovrebbe invece rimanere nelle celle della questura. Di seguito il comunicato di Ugl P.P.
Corre l’obbligo segnalare che ad oggi malgrado sia entrato in vigore il “ nuovo decreto Legge “ le forze di polizia continuano a condurre in carcere diverse persone arrestate dalla liberta’ senza un decreto motivato del pubblico ministero cosi’ come previsto dal suddetto D.L.
In Emilia Romagna sono pressocchè inefficaci le misure alternative alle celle di sicurezza , spiega Gennaro Narducci Segretario Regionale del Sindacato UGL Polizia Penitenziaria.
Comprendiamo le difficolta’ dei colleghi delle forze di polizia che operano sul territorio , rispetto all’utilizzo per gli arrestati delle camere di sicurezza di questure e comandi fino alle udienze di convalida nei tribunali , ma non si puo’ continuare ad andare in carcere senza ordine dell’Autorita’ Giudiziaria.
Vorrei sottolineare – spiega il sindacalista – che gli “ arrestati “ non sono tecnicamente detenuti e dopo l’udienza possono essere lasciati liberi , spesse volte queste persone commettono atti di “ suicidio “ proprio per lo stress della pre-carcerazione dovuta allo stato di detenzione che sicuramente incide sul nuovo giunto soprattutto per problemi personali ma anche per celle sovraffollate .
Il provvedimento è poco applicato , è sarebbe inoltre opportuno che l’Amministrazione Locale pensasse in maniera piu’ efficace l’impiego dei detenuti nei lavori socialmente utili , come sta avvenendo in alcune citta’ italiane , conclude il sindacalista.
SEGRETERIA REGIONALE UGL PP