Per continuare ad omaggiarlo, a dieci anni dalla scomparsa, dopo aver anticipato ieri alcuni dettagli sulle due visite piacentine, oggi sono emersi altri dettagli sugli spettacoli che Carmelo Bene portò in scena al Municipale. In particolare, scavando negli archivi della Biblioteca comunale Passerini Landi, sono riemerse le stringate recensioni del tempo. Lo ricordiamo, l’attore, drammaturgo, regista, scrittore e poeta, si spense a Roma all’età di 65 anni, il 16 marzo 2002. Una carriera comunque lunghissima visto che dal 1959, quando debuttò con “Caligola”, attraversò teatro, poesia, cinema e televisione con uno stile personalissimo.
Di seguito riportiamo i contrastanti giudizi espressi al tempo, dal dissacrante Sade al trionfale Pinocchio, e i dettagli delle due rappresentazioni. Si tratta di documenti preziosissimi, non solo per comprendere l’evoluzione artistica di un genio del ‘900 ma anche del senso comune del paese, che il Maestro salentino seppe anticipare e rappresentare in modo, finora, ineguagliato.
S.A.D.E. AL MUNICIPALE DI PIACENZA
Gestione: E.T.I. – Ente Teatrale Italiano.
Rappresentazione numero 12 del giorno 19 dicembre 1974, ore 21.
S.A.D.E – Ovvero Libertinaggio e Decadenza del Complesso Bandistico della Gendarmeria Salentina.
Compagnia: Carmelo Bene – Cosimo Cinieri
Artisti e Attori principali: Carmelo Bene, Lydia Mancinelli, Cosimo Cinieri
Orchestra diretta da Luigi Zito
Prezzi:
Platea 4.000 Lire
Parapetto e seconda galleria 2.500 Lire
Ingresso 1.800 Lire
Loggione 500 Lire
Incasso 827.900 Lire
Vietato ai minori di 18 anni.
Recensione – S.A.D.E. – Ovvero Libertinaggio e Decadenza del Complesso Bandistico della Gendarmeria Salentina è stato rappresentato ieri sera (17 marzo ’74) con esito negativo.
Protagonisti sono un servitore (omosex) che si da un gran daffare per procurare piaceri sessuali al suo padrone che è sempre insoddisfatto, avendo già tutto provato e che si dà a un continuo autoerotismo non raggiungendo soddisfazione, nonostante il servo gli porti nella sua casa prostitute e uomini.
La parte del servo era interpretata da Carmelo Bene che è anche autore e regista, il padrone era Cosimo Cinieri con al loro fianco Lydia Mancinelli (sacrificata in questo lavoro) e altri artisti di secondo piano. Tutti hanno ben recitato – Pure a posto la banda diretta dal maestro Luigi Zito.
Il lavoro è volgare, basato sul nudo, le oscenità e la depravazione e non fa certo onore al nostro Teatro che vanta ben altre tradizioni.
Pubblico scarsissimo. Freddi e deboli applausi alla fine frammisti a fischi.
PINOCCHIO AL MUNICIPALE DI PIACENZA
Gestione: Comune di Piacenza
Rappresentazione numero 63 del giorno 13 aprile 1982, ore 21
Pinocchio – Storia di un burattino
Compagnia: La “Carmelo Bene” s.r.l.
Artisti e Attori principali: Carmelo Bene, Lydia Mancinelli e Filippo e Michele Masherra
Regia: Carmelo Bene
Prezzi:
Numerata Platea 7.500 Lire – Ridotto 6.000 Lire
Numerato di prima e seconda galleria 5.000 Lire e – Ridotto 4.000 Lire
Ingresso 4.000 Lire – Ridotto 3.000 Lire
Loggione 2.500 Lire – Ridotto 2.000 Lire
Incasso: /
Recensione – Carmelo Bene, ha portato, ieri sera (13 aprile 1982), sul palcoscenico del nostro Teatro il suo “Pinocchio” di Collodi. Pinocchio è la storia patetica del famoso burattino (riletto e rifatto) di Collodi, presentato fra suoni, musiche e luci, in una bellissima messa in scena e fantasiosi costumi.
Le parti vocali e musicali erano registrate e incise ad alto volume (un po’ troppo forte).
E’ uno spettacolo diverso dal normale, affascinante e suggestivo.
Carmelo Bene che è anche regista, costumista e scenografo ha interpretato in modo eccelso il suo “Pinocchio”, coadiuvato da una deliziosa Lydia Mancinelli che ha impersonato una candida bimbetta che con le sue fugaci apparizioni puntualizza il paradiso infantile di Pinocchio, nonché una deliziosa fatina dai capelli turchini. Inoltre altri due bravi artisti, i fratelli Filippo e Michele Mascherra, hanno mimato i personaggi di Geppetto, Mastro Ciliegia, Il Grillo Parlante, il Gatto e la Volpe, Lucignolo, il Gufo, il Pappagallo e il gigantesco e cavernoso Mangiafuoco.
In complesso un buon spettacolo, accolto favorevolmente dal pubblico con applausi e ovazione fervide e festose.
Teatro esaurito.