“E’ necessaria una collaborazione serrata tra enti locali, privati, aziende e penitenziario”. Giovanni Battista Durante del SAPPE, il sindacato della Polizia Penitenziaria interviene sul rapporto stilato dal garante dei detenuti Alberto Gromi che denunciava un numero troppo ridotto di offerte lavorative per i detenuti. “Il problema”, spiega Durante, “è che il lavoro in carcere costa di più e rende meno. Sono pertanto necessari sgravi alle aziende che decidono di investire su un detenuto”.
L’Emilia Romagna ha la percentuale più bassa di detenuti lavoratori a livello nazionale, il 18 per cento rispetto al 20 per cento. Una quota bassissima se si tiene presente che in questa percentuale vengono annoverati anche i detenuti che lavorano un paio d’ore al giorno in rotazione. “Ma per rieducare e reintrodurre il detenuto nella società è necessario un percorso costante e coerente”, continua Durante.
“C’è un progetto di legge bocciato dalla Commissione Bilancio per mancanza di fondi che prevede supporto economico alle imprese che scelgono di investire sulle strutture carcerarie, la speranza è che questo decreto vada in porto”.