“E’ tutto da rifare. Non è accettabile che tra un’amministrazione comunale che si rispetti e un’associazione di cittadini così rappresentativa ci sia un rapporto del genere”. Andrea Paparo, assessore provinciale al Lavoro e candidato sindaco alle primarie del centrodestra, non le manda certo a dire pur non entrando nel merito di una querelle che ormai da tempo vede contrapporsi il Comune da una parte e l’Associazione Pendolari Piacentini dall’altra. E’ prima di tutto una questione di principio e di metodo, dunque, che tuttavia Paparo decide di porre all’indomani di una bocciatura importante: quella del Consiglio comunale nei confronti della mozione urgente presentata da Stefano Frontini (Piacenza Libera) e firmata da altri esponenti del centrodestra con la richiesta di sospendere l’ordinanza di sfratto che, di fatto, lascia senza sede l’associazione presieduta da Ettore Fittavolini. Un’associazione dalla quale sono arrivati non pochi attacchi nei confronti dell’Amministrazione, accusata di aver “abbandonato” progressivamente le istanze dei pendolari. Mozione bocciata e sfratto esecutivo, dunque, il che suona molto come una resa dei conti dopo anni di critiche. Morale, l’Associazione Pendolari Piacentini dovrà lasciare i locali adiacenti alla stazione ferroviaria dei quali potrà disporre solo l’Unione pendolari, decisamente meno rappresentativa e decisamente più conciliante con l’operato della Giunta Reggi. “Una divisione assolutamente deleteria per l’intera categoria – afferma il candidato sindaco Andrea Paparo – Una divisione che il Comune dovrebbe scoraggiare con tutte le sue forze e soprattutto dovrebbe scoraggiarla sul serio e non solo a parole. Io credo che si debba amministrare tentando in ogni modo di risolvere i problemi e non creandone di nuovi”. E ancora: “Sono in gioco gli interessi di migliaia di piacentini che ogni giorno vanno a lavorare tra mille disagi, spesso dovendo subire disservizi inaccettabili. In questo contesto serve collaborazione e buon senso, come ad esempio dare ai ciclisti che arrivano in stazione la possibilità di parcheggiare le bici nelle rastrelliere gratuite o in un’area a pagamento e non imporre un’unica scelta”.