Beni confiscati alla criminalità organizzata, nel piacentino mancano ancora nella lista quelli di Alseno. In Emilia Romagna risultano attualmente 107 i beni confiscati alla criminalità organizzata, di cui solo 55 sono stati destinati e assegnati. Il dato emerge dal sito dell’Anbsc, l’Agenzia nazionale che si occupa dell’amministrazione e la destinazione dei beni sequestrati e confiscate alle mafie.
Scorrendo le province, 38 sono a Bologna di cui 8 consegnati, 16 a Ferrara di cui 8 consegnati, 28 tra Forlì e Cesena di 20 consegnati, 1 a Modena non ancora assegnato, 6 a Parma, tutti assegnati, così come per i 5 di Piacenza e gli altri 8 di Ravenna. Ancora da destinare i 5 beni sequestrati in provincia di Rimini. I 5 immobili piacentini si trovano tutti a Cortemaggiore. Nella lista, invece, non sono compresi i 18 immobili, le 16 stalle e i 10 terreni confiscati ad Alseno, all’interno dell’operazione “Underwood” portata avanti dal Tribunale di Sabaudia a carico di Salvatore Di Maio.
“Approssimativamente sui tre quarti dei beni confiscati alle mafie gravano problemi per l’assegnazione ai Comuni e per il loro riutilizzo – ha spiegato il responsabile provinciale di Libera Bologna Antonio Monachetti – poiché ci sono due ordini di ostacoli: quello dei costi per le ristrutturazioni, spesso troppo onerosi per i Comuni specie in questo momento, e quello delle ipoteche o dei debiti che rendono aggredibili i patrimoni”. E’ il caso, ad esempio di Villa Celestini, la grande struttura di 800 metri quadrati confiscata a Bologna nell’ambito dell’indagine sul palermitano Giovanni Costa, per il quale il procedimento giudiziario è ancora in corso.