De Micheli (Pd): “Liste come il Pd, al 50 per cento femminili\”

“Lo spirito bipartisan che ha portato al disegno di legge sul riequilibrio di genere negli enti locali trovi compimento anche nelle elezioni comunali piacentine, con tutte le liste al 50 per cento composte da donne”. E’ la proposta della parlamentare piacentina del Partito Democratico Paola De Micheli, che sottolinea come il suo partito abbia già recepito questa indicazione e “la lista per il consiglio comunale del Pd a Piacenza sarà composta da 16 candidati uomini e altrettante donne”. “Se anche le altre formazioni politiche – aggiunge – adotteranno questo criterio di rappresentanza, sono certa che la campagna elettorale sarà più vera e ancorata ai reali problemi dei cittadini”.

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“E’ opportuno che parta dagli enti locali – fa notare la De Micheli – la spinta per arrivare ad una democrazia realmente paritaria. In questo senso il via libera in Commissione Affari Costituzionali della Camera dei deputati al disegno di legge che promuove il riequilibrio delle rappresentanze di genere nei consigli e nelle giunte delle Regioni e degli enti locali è un segnale molto positivo”.
“In Italia i sindaci donna – sottolinea – sono poco più del 10 per cento, con una sola donna sindaco di un comune superiore ai 500mila abitanti, mentre quasi 2 mila e 300 comuni hanno giunte formate da soli uomini. Sono numeri eloquenti e che richiedono un intervento immediato e condiviso perché la presenza di donne negli enti locali possa crescere. Per questo l’auspicio è che il disegno di legge, assolutamente trasversale alle forze politiche,  possa avere un iter spedito e condiviso fino al voto parlamentare della prossima settimana, che mi auguro sia palese”.

“Una democrazia realmente paritaria – conclude – non vuol certo dire solo quote. Uomini e donne sono chiamati ad operare insieme nelle istituzioni per un nuovo patto di condivisione, è in gioco la capacità di modernizzazione del nostro paese. Tutte le ricerche confermano infatti che la condizione di arretratezza delle donne si accompagna all’enorme difficoltà dell’Italia sulla strada della crescita sociale ed economica. Di questo processo fa parte anche l’eguale rappresentanza fra i generi, perchè significa creare una società più inclusiva e dinamica e una democrazia più giusta”.