“Quella di ieri è stata una giornata che ha segnato profondamente la nostra comunità, non abituata e lontanissima da simili atti criminosi. Una brutale esecuzione, in pieno giorno, in una strada non distante dal centro cittadino, a pochi passi da un frequentato supermercato, è un drammatico campanello d’allarme. E’ bene che l’amministrazione comunale di Piacenza si attivi per richiedere l’intervento della ‘Fondazione emiliano romagnola per le vittime dei reati’, di cui Provincia e Comune sono soci, per tutelare – sotto il profilo psicologico e materiale – i familiari (in particolare la figlia minorenne) della donna uccisa”.
La richiesta è dell’assessore provinciale alla sicurezza Maurizio Parma, nel giorno seguente all’omicidio di via Calciati, costato la vita a Esmeralda Nilsa Romero Encalada.
“Provincia e Comune di Piacenza insieme alle altre Province e Comuni capoluogo dell’Emilia Romagna e alla stessa Regione sono i soci fondatori istituzionali della “Fondazione” – spiega l’assessore – nata nel 2004 per fornire sostegno a coloro che sono rimasti vittima dei reati più gravi, ossia quelli che causano la morte o danni gravissimi alle persone e ai loro familiari. L’articolo 2 dello statuto stabilisce che sia il sindaco a valutare la situazione e ad avanzare tempestivamente la richiesta di intervento alla ‘Fondazione’, che può essere assunta anche senza diretta richiesta dei familiari. L’intervento della Fondazione – recita lo statuto – è ‘volto a limitare, nell’immediatezza del fatto o in un periodo congruamente breve, le più rilevanti situazioni di disagio personale o sociale della vittima o dei suoi familiari conseguenti al reato stesso'”.