L\’assessore Gazzola sottoscrive a Rimini il \”Protocollo per la legalità\”

È stato sottoscritto stamani presso il Museo della Città di Rimini, alla presenza del ministro dell’Interno Annamaria Cancellieri, il protocollo d’intesa tra il presidente della Regione Vasco Errani e i prefetti della Regione per la promozione della legalità e della semplificazione nel settore edile e delle costruzioni a committenza pubblica e privata. In rappresentanza del sindaco Roberto Reggi ha partecipato all’assise l’assessore al Bilancio Luigi Gazzola. Il documento prevede, in particolare, l’applicazione delle norme antimafia anche alle ditte del settore privato, in attuazione della Legge regionale emanata lo scorso 26 novembre 2010.
«È una firma importante – commenta Gazzola – che pone la nostra Regione all’avanguardia, per ribadire l’impegno comune dello Stato e degli Enti locali nell’attività di contrasto alla criminalità organizzata. Serve però il contributo dell’intera comunità, con società civile, imprese e professionisti uniti per evitare fenomeni d’infiltrazione nel tessuto economico dei nostri territori, per tutelare la libera concorrenza delle imprese e la loro competitività come fattori primari indispensabili per garantire ricchezza, qualità della vita dei cittadini e occupazione per i lavoratori». La preoccupazione per le infiltrazioni criminali tra gli operatori economici del settore era al centro della piattaforma sindacale presentata nella manifestazione degli edili di sabato scorso, settore che negli ultimi quattro anni ha perso 300mila posti di lavoro, visto diminuire gli investimenti in termini di risorse e aumentare sia la cassa integrazione straordinaria che quella in deroga. «Condividiamo queste preoccupazioni – ha aggiunto l’assessore – e crediamo sia necessario attivare nuovi investimenti per la crescita e per l’occupazione, sostenendo ad esempio un piano straordinario d’opere pubbliche già programmate dagli Enti locali, ma fermate dal Patto di Stabilità: sbloccarle sarebbe un modo per il Governo di rispondere concretamente al grido d’allarme delle imprese e dei sindacati e di rilanciare le politiche del settore, dentro scelte strategiche di sostenibilità, legalità e qualità del lavoro».

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