Prendi uno stile di vita equilibrato, un’alimentazione corretta, una città a misura d’uomo e unisci il tutto a prodotti alimentari genuini, meglio ancora se a km 0. La ricetta del benessere ha pochi ingredienti essenziali, ma – nella frenesia di un mondo globalizzato – è tra le più difficili da realizzare. Proprio per questo, l’Organizzazione Mondiale della Sanità, un’Agenzia dell’ONU, persegue questo obiettivo con il Progetto Città Sane, che mette in Rete comuni di tutto il mondo, 70 dei quali si trovano in Italia: «una città sana come la intende l’OMS è una città aperta, che offre ai suoi abitanti stimoli, risorse ed esperienze diverse», spiega Simona Arletti, Presidente della Rete Italiana. «Ma anche un luogo che promuove l’incontro con l’altro, la comunicazione e l’interazione, nella convinzione che la diversità sia una ricchezza», aggiunge. Il progetto – nato per aiutare gli enti locali a concretizzare questi obiettivi, mettendo in campo programmi a favore del benessere del singolo e della comunità – vede coinvolta anche la città di Piacenza ed è proprio qui che si è svolto questa mattina un workshop sull’alimentazione.
La salute nel piatto è il titolo della giornata di lavori promossa dalla rete “Città sane OMS” interamente dedicata all’alimentazione. “Il meeting – ha affermato l’assessore Giovanna Palladini – ha lo scopo di convogliare l’attenzione di operatori socio sanitari, dei rappresentanti delle Istituzioni, sulla necessità di ideare e portare avanti programmi di educazione alimentare sin dai primi anni di vita dei bambini. Una buona educazione e un corretto stile di vita parte da ognuno, ma c’è bisogno anche della partecipazione del Comune. Creare spazi atti allo sport, progettare una città che abbia piste pedonali e ciclabili è un grande passo avanti”.
Cibo e salute, l’obesità – Tanti i temi affrontati, tra tutti spicca per importanza il fenomeno dell’obesità infantile. “Il termine globesità – ha spiegato il dottor Andrea Vania, presidente dell’European Childhood Obesity Group e professor di Pediatria della Sapienza di Roma – nasce circa un decennio fa e sta ad indicare quella che possiamo definire una vera e propria epidemia diffusasi insieme alla globalizzazione”. Stili di vita poco sani e il junk food (cibo spazzatura) sono diventati un vero e proprio male diffusosi in tempi record. Nelle nazioni maggiormente sviluppate, più della metà degli adulti risulta in sovrappeso od obeso e la tendenza è in forte aumento a livello mondiale. La principale causa è, più che la maggiore disponibilità di cibo rispetto al passato, lo stile di vita sedentario caratterizzato da una drastica diminuzione dell’attività fisica. “I dati più recenti ci dicono che oggi in Italia, – ha continuato Vania – 1 bambino su 3 ha problemi di peso. Siamo il fanalino di coda dell’Europa, eppure siamo la patria della dieta mediterranea”. Recuperare le proprie tradizioni culinarie e promuovere una nuova cultura del cibo.
Le associazioni – Presenti all’iniziativa molte associazioni piacentine. “Piacenza città sana nasce – ha spiegato la Palladini – dalla volontà e dalla petizione di diverse associazioni. Questo è un movimento popolare, una fiume di persone che vogliono e ricercano il benessere. Il benessere vero, fatto non solo di ricchezze materiali ma di elementi che insieme posso migliorare notevolmente la qualità della vita. I centri urbani non possono far altro che diventare promotori di salute, e in Italia ci si sta muovendo su diversi fronti: i progetti sono moltissimi”.