Protesta Gls: Brambati chiederà l’apertura di un tavolo alla Provincia

“Sono dinamitardi. Non hanno ragioni per fermare l’attività, nessun motivo oggettivo”. Sono le parole del responsabile del sito Gls Logistics dove, da qualche giorno, sta andando in scena l’ennesima protesta di facchini nel piacentino. Dalla Tnt, passando per l’Esselunga di Pioltello o la Gls di Cerro al Lambro, fino ad arrivare alla Ceva di Cortemaggiore, si allarga la rivolta allo sfruttamento della manodopera da parte delle aziende straniere che operano nel Nord Italia. Questa volta sono i lavoratori, 70 operai tutti stranieri, della Gls di Montale che hanno deciso di bloccare l’attività per chiedere il rispetto della legge in materia di logistica.
L’altra sera la trattativa è stata lunga e complessa. Da una parte i lavoratori, supportati dal Sindacato Intercategoriale Cobas e Rifondazione Comunista, decisi a rimanere fuori dai cancelli finché non fosse stato aperto un tavolo di confronto per chiedere l’applicazione del CCNL (Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro). Dall’altra responsabile del sito Gls di Montale, arrivato a bordo della sua fiammante Bmw, che dietro il cordone di polizia schierata ha ribadito la volontà dell’azienda: “Niente sconti. Non trattiamo con chi blocca l’attività”.
Tra l’altro l’azienda, dopo che i lavoratori hanno dichiarato di aver costituito all’interno della ditta l’organizzazione sindacale (60 iscritti ai Cobas), continua ad ostinarsi a non riconoscerla come interlocutore valido per la trattativa.
Una situazione che però, a differenza di quanto era avvenuto per la Tnt, si sta svolgendo nel disinteresse dell’informazione locale, che infatti ieri era quasi totalmente assente.
Ma sono numerose le testimonianze di operai che ieri sera, liberi dalla morsa dei “caporali” parlavano non solo di sfruttamento del loro lavoro con turni a chiamata, di truffa nella compilazione delle buste paga e maltrattamenti all’interno dei magazzini.
Presenti durante il blocco dell’attività, portata avanti da Edoardo Petrantoni di Cobas, c’erano anche l’assessore Ignazio Brambati e il consigliere comunale Carlo Pallavicini (Rifondazione Comunista).
In particolare l’assessore Brambati ha parlato di “riproposizione della vicenda avvenuta con la Tnt. Che guarda caso si ripete in aziende di logistica che derivano da investimenti stranieri e dove la gestione del personale è fatta da Cooperative e giocano al ribasso”. Ma non solo, perché Brambati ha assicurato: “Domani – oggi per chi legge – ci sarà la richiesta della convocazione del tavolo alla Provincia con l’assessore Paparo. Perché se il problema ha, più o meno gli stessi connotati, dev’essere affrontato e risolto”.

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