AGGIORNAMENTO ore 12.30 – Era una cifra di 73mila euro quella che i tre muratori calabresi avanti chiesto all’imprenditore cremonese di 35 anni che l’altra sera stato affrontato con minacce e violenza nella sua azienda di serramenti a Castelvetro. I carabinieri, che li hanno arrestati per tentata estorsione, questa mattina hanno spiegato che i tre cutresi avevano effettuato lavori edili nell’azienda. Ma la cifra pattuita inizialmente di 40mila euro, era poi lievitata nel tempo e l’imprenditore si era trovato a pagare in tutto qualcosa come 90mila euro. Ora, stando al racconto fatto ai carabinieri, il terzetto si era presentato vantando un credito di altri 73mila euro, ma il 35enne questa volta si rivolto ai carabinieri facendoli arrestare. Un gesto, quello dell’imprenditore, che ha ricevuto il plauso dei carabinieri.
AGGIORNAMENTO ore 8 – Tre calabresi originari di Cutro sono stati arrestati in flagranza dai carabinieri del nucleo operativo della compagnia di Fiorenzuola d’Arda (Piacenza) mentre tentavano di estorcere un’ingente somma di denaro ad un imprenditore piacentino. Le vessazioni, ha rivelato la vittima, erano iniziate nell’agosto dell’anno scorso.
L’uomo, che ha un’azienda a Castelvetro Piacentino, già nel settembre 2009 aveva subito l’incendio doloso (ad opera di ignoti) della propria auto, una Bmw.
I tre due giorni fa si sono presentati in azienda, che produce infissi e serramenti, pretendendo il denaro. Per la ditta avevano infatti eseguito in passato dei lavori, per 300.000 euro più Iva, già saldati dall’imprenditore, e ne dovevano ancora incassare circa 60.000. Ma dal titolare dell’impresa ne pretendevano altri 73.000, oltre la cifra già pattuita. Per ottenerli non hanno esitato ad alzare le mani sulla loro vittima che, vista violenza e minacce subite per mesi, alla fine ha chiamato i carabinieri.
I militari di Fiorenzuola d’Arda hanno trovato gli estorsori ancora negli uffici dell’azienda. Stavano inveendo contro l’imprenditore e l’anziano padre, presente in quel momento negli uffici, e avevano scaraventato contro la loro vittima una scrivania ed un telaio in alluminio.
Con i militari i tre hanno tentato di giustificarsi, affermando che l’imprenditore era loro debitore per alcuni lavori non pagati. I tre sono stati arrestati per tentata estorsione aggravata dal fatto di averla commessa in tre, e portati nella casa circondariale di Piacenza. L’arresto è stato convalidato e il gip ha disposto la custodia cautelare in carcere. Proseguono ora gli accertamenti degli inquirenti sui tre, residenti nel piacentino ma gravitanti anche sul Reggiano, che non risultano gravati da particolari precedenti penali (due sono incensurati).
NOTIZIA 27 febbraio – E’ notizia di oggi dell’arresto di tre calabresi, originari di Cutro, provincia di Crotone, avvenuto la sera del 25, colti nella flagranza di estorcere una ingente somma di denaro ad un imprenditore piacentino, con azienda in Castelvetro Piacentino, in provincia di Piacenza che, già nel settembre 2009 aveva subito un incendio doloso ad opera di ignoti della propria autovettura Bmw.
Si erano presentati in tre presso l’azienda, che produce infissi /serramenti in alluminio e pvc, pretendendo una ingente somma.
L’imprenditore, vista la violenza e le minacce subite già da parecchi mesi, non ha esitato a chiamare i militari per chiedere aiuto.
Alla notizia, i carabinieri di Fiorenzuola d’Arda si sono precipitati sul posto trovando ancora gli estorsori all’interno degli Uffici dell’azienda , mentre costoro ancora inveivano contro l’imprenditore e l’anziano padre presente al momento. Gli stessi, nella circostanza avevano scaraventato contro l’imprenditore una scrivania ed un telaio in alluminio, incutendogli timore, tentando, di seguito, di passare alle vie di fatto. Alla vista dei militari dell’Arma i tre rimanevano sorpresi e cercavano di giustificare la loro condotta affermando che l’imprenditore era loro debitore per alcuni lavori non pagati.
Al termine degli accertamenti, che consentivano di reperire materiale utile per poter supportare il reato estorsivo i tre venivano dichiarati in arresto e tradotti presso la Casa Circondariale di Piacenza.
L’imprenditore in argomento, apparso subito sollevato, sporgeva denuncia affermando di essere vittima già dal mese di agosto 2011.