Tutti contro la proroga del Cda della Fondazione di Piacenza e Vigevano

Consiglio comunale dedicato a mozioni e interrogazioni ma a tenere banco, in particolare durante le comunicazioni iniziali è stata la proroga del Cda della Fondazione di Piacenza e Vigevano. Un tema sollevato dal consigliere Giampaolo Crespoli, dell’Api e poi ripreso anche da vari consiglieri, sia della maggioranza che dell’opposizione (Salice del Pdl, Romersi, Piroli del Pd, Fumi di Per Piacenza con Reggi e Gianni D’Amo di Città Comune). Tutti concordi nel sostenere che non può essere la squadra, capitanata dal presidente Giacomo Marazzi,  a decidere se prolungarsi autonomamente il mandato per un altro anno. In questo senso si è espresso anche il sindaco Roberto Reggi: “Quelle del Cda sembrano motivazioni ragionevoli. Comunque credo che il soggetto migliore per giudicare sia il consiglio generale della Fondazione, visto che non c’è vincolo di mandato, cioè legame diretto tra chi ha nominato i soggetti e chi esprime il voto”.

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In seguito la discussione si è animata, soprattutto per l’appassionata esposizione del consigliere Levoni, sulla spinosa questione dell’apertura dei locali dopo la mezzanotte. Dopo aver perso il ricorso al Tar, presentato dal Movida di viale Dante, l’assessore Tarasconi ha spiegato che il comune ha fatto tutto il possibile. I valori espressi dall’Arpa, infatti, non sarebbero applicabili alla città di Piacenza.

Successivamente il capogruppo del Pdl Marco Tassi ha chiesto che l’amministrazione metta all’ordine del giorno il bilancio. Questo perché il comune opera ad ora in esercizio provvisorio. La situazione, per Tassi “non può andare avanti fino a giugno, visto che non permette un normale iter dei progetti in cantiere a tutto danno dei cittadini”.