Freddo: emergenza volatili. Lipu: “Esporre acqua, briciole e frutta secca\”

Aironi e rapaci, ma anche tanti passeriformi come pettirossi, merli, fringuelli. Gli uccelli selvatici sono duramente colpiti da questa fase prolungata di gelo e maltempo: volontari e staff della LIPU stanno raccogliendo e ricoverando nei centri recupero o nelle oasi dell’Associazione molti esemplari debilitati, in ipotermia, o già deceduti a causa del ghiaccio e della neve che ricopre abbondante vasti territori del Paese, da Nord a Sud.

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 Resi incapaci a muoversi a causa del freddo intenso, molti uccelli finiscono travolti dalle auto, altri non trovano cibo per sopravvivere o rischiano l’assideramento. Si va dagli aironi cenerini ricoverati nei centri recupero LIPU di Milano e Reggio Emilia a rapaci come civette (11 a Padova, ma anche 3 esemplari a Ferrara e due a Pordenone), 4 aironi guardabuoi del Cruma LIPU a Livorno, e poi poiane, civette, gufi ma anche molti passeriformi che cercano rifugio nei centri urbani come pettirossi, fringuelli, merli, cince, cui si aggiungono altre specie come colombi e tortore. A Bologna i volontari LIPU del centro recupero hanno soccorso in centro città beccacce e quaglie in difficoltà, e ricevute richieste di soccorso per allocchi e gufi che rischiavano di congelare.

Si tratta purtroppo solo della “punta di un iceberg”  – sottolinea la LIPU – perché il freddo si sente ovunque, in pianura come in montagna, e si teme che un numero considerevole di uccelli non resistano a lungo al gelo.

Anche in alcuni centri recupero fauna selvatica della LIPU, come a Campobasso, in Molise,  l’abbondante neve caduta rischia di far crollare le voliere di riabilitazione degli animali, mentre al centro recupero di Pontevecchio di Magenta (MI) il freddo rende le voliere invivibili, perché cibo e acqua congelano rapidamente.

 La LIPU rinnova l’appello ad aiutare animali in difficoltà e a esporre su balconi e davanzali (o in mangiatoie nei giardini ad almeno 1,5 metri di altezza da terra) pezzetti di grasso e carne, croste di formaggio, frutta fresca e secca, briciole dolci, miscele di semi. Aggiungendo anche acqua (quella disponibile è spesso ghiacciata) ed evitando il pane, che sazia gli uccelli ma non li nutre.

 “L’emergenza durerà ancora – sottolinea il presidente LIPU Fulvio Mamone CapriaCon un semplice gesto, come mettere briciole e pezzetti di grasso sul balcone, possiamo aiutare tante specie di uccelli che rischiano di non sopravvivere a questo freddo eccezionale. La mobilitazione dei nostri volontari per salvare più esemplari sta crescendo in queste ore, e stiamo seguendo continuamente la situazione”.