Sono 81 i piacentini assunti a tempo indeterminato grazie al “Fondo per il sostegno dell’inserimento e reinserimento professionale di lavoratori a rischio di espulsione dal mercato del lavoro”. L’iniziativa è stata promossa, per il terzo anno consecutivo, da Provincia e Camera di Commercio e vi hanno aderito 23 Comuni del territorio con più di tremila abitanti, che hanno concorso versando una quota di 0,50 euro per ciascun residente. L’ammontare complessivo del fondo è di 310.957 euro (nel 2009 era stato di 175mila e nel 2010 di circa 200mila euro). Provincia e Camera di commercio concorrono in ugual misura per 100mila euro ciascuno, altri 110.957,00 sono arrivati dai Comuni aderenti: Alseno, Bettola, Bobbio, Borgonovo, Cadeo, Caorso, Carpaneto, Castellarquato, Castelvetro, Cortemaggiore, Fiorenzuola, Gossolengo, Gragnano Trebbiense, Lugagnano, Monticelli, Piacenza, Podenzano, Pontedellolio, Pontenure, Rivergaro, Rottofreno, San Giorgio, Vigolzone. Questa mattina la sala consiliare della Provincia ha ospitato la conferenza stampa di presentazione dell’esito dell’iniziativa anti-crisi.
Relatori: l’assessore provinciale Andrea Paparo, il presidente della Camera di Commercio Giuseppe Parenti e alcuni amministratori territoriali. Il bando prevedeva contributi a datori di lavoro privati titolari di partita Iva che assumevano a tempo indeterminato (anche attraverso la stabilizzazione di rapporti di lavoro) lavoratrici over 35 e lavoratori sopra i 45 anni, a lungo disoccupati o in mobilità senza diritto alla relativa indennità. Per ogni attivazione di contratto a tempo indeterminato erano previsti contributi dai 3mila e 500 ai 4mila e 500 euro, a seconda della condizione del lavoratore o della lavoratrice. Degli 81 lavoratori assunti (per 66 imprese beneficiarie) 47 sono femmine e 34 maschi. Sempre rispetto al dato complessivo, 53 erano inseriti in liste di mobilità, uno sospeso in cassa integrazione straordinaria, 21 disoccupati da oltre 12 mesi e 6 disoccupati con almeno 50 anni.
I settori economici di appartenenza delle imprese che hanno beneficiato del contributo coprono l’intero sistema produttivo locale: dal manifatturiero al commercio, dall’agricoltura all’agroalimentare, dai servizi alle imprese e alle persone a quelli sanitari. Delle 66 imprese beneficiarie (c’è chi ha presentato più di una domanda), 24 sono società a responsabilità limitata (il 36 per cento), 15 società individuali (il 23 per cento). Per il 5 per cento si tratta di società per azioni, un altro 5 per cento è rappresentato da studi di consulenze, nell’8 per cento di casi a beneficiarne sono state le cooperative, nell’11 per cento società ad accomandita semplice e nel 14 per cento società in nome collettivo.
“Un segno di unità territoriale – ha commentato Paparo in conferenza stampa – promosso dall’assessorato per contrastare la crisi economica e ampiamente condiviso in sede di Commissione di concertazione. Nel mercato del lavoro locale permane, infatti, come elemento di criticità il reinserimento e/o inserimento professionale delle lavoratrici e dei lavoratori in età avanzata, come confermato anche dai dati dell’Osservatorio del Mercato del lavoro della Provincia. Abbiamo considerato, infatti, come prioritari i disoccupati iscritti ai Centri per l’Impiego provinciali in particolare quelli di età pari o superiore ai 50 anni di età (4.300 persone) e in stato di disoccupazione da oltre 12 mesi (3.600 persone).
Un’altra categoria di soggetti particolarmente a rischio di esclusione dal mercato del lavoro e in particolare difficoltà è rappresentata dai lavoratori iscritti nelle liste provinciali di mobilità e senza diritto all’indennità di mobilità, essi sono pari, al 31 dicembre 2011, a quasi 1.984 unità. Nel corso del 2011 sono state avviate complessivamente 66 procedure (tra “mobilità” e ammissione alla cassa integrazione straordinaria): 48 sono le procedure di mobilità e 19 le procedure per l’ammissione al trattamento di cassa integrazione straordinaria”.
“Un esempio di iniziativa per lo sviluppo economico con valenza sociale – ha detto Parenti –. I settori in cui sono stati impiegati gli 81 lavoratori sono infatti tutti produttivi e – dal momento che lavoro chiama lavoro – questi posti potenzialmente ne potranno esprimere altri”.
“Il fondo ha scatenato interesse ampio e trasversale, interessando: dal negozio di vicinato, al piccolo artigiano, dalla cooperativa alla grande impresa di costruzioni – ha sottolineato l’assessore Annamaria Fellegara (Piacenza) –. Questo genere di iniziative ha inoltre anche valore educativo per le nostre imprese, che – in questo modo – si abituano ad attingere alle varie fonti di finanziamento”. Le imprese piacentine che hanno aderito sono 38.
“Un buon esempio dato dalla Provincia e dalla Camera di commercio, che sono riusciti ad aggregare i comuni per un’iniziativa unitaria e lodevole” ha detto il sindaco di Podenzano Alessandro Ghisoni. Prima partecipazione per Cadeo – ha sottolineato l’assessore Marialodovica Toma – “per noi lavorare in rete è fondamentale. La forza unitaria di un singolo Comune non basta per promuovere iniziative come questa”. Per la collega di Gossolengo Francesca Rossi quello del fondo è stato un “segnale importante in un momento di crisi e una risposta, concreta, alle richieste dei lavoratori e del tessuto imprenditoriale locale”.