In inverno fa freddo, cade la neve e si forma il ghiaccio, una realtà lapalissiana che evidentemente Trenitalia non conosce. E così scopriamo che la tanta la neve caduta negli ultimi due giorni su tutta l’Emilia Romagna, come Giano Bifronte, da una parte ripulisce l’aria delle nostre città e allontana lo spettro della siccità, ma dall’altra affossa il trasporto ferroviario, soprattutto pendolare.
Da qualche anno ormai si ripete sempre la stessa storia: al primo fiocco di neve ed ai primi geli, il trasporto ferroviario si blocca, con disagi enormi per chi sceglie il mezzo pubblico per i propri spostamenti, tentando di usufruire dei servizi regionali. Carozze chiuse senza riscaldamento, porte ghiacciate, finestrini semi aperti, scambi senza manutenzione; risulta evidente l’insufficenza gravissima degli investimenti in manutenzione ordinaria delle tratte regionali e la volontà di favorirele tratte dell’Alta velocità.
Nonostante l’allerta meteo fosse stato lanciato già da settimane, la risposta delle ferrovie è stata anche in questo caso pressochè nulla: ritardi e cancellazioni sono stati il leit motiv degli utlimi tre giorni; senza contare poi i casi più estremi, come l’intecity Bologna-Taranto rimasto bloccato (assieme ai suoi 600 passeggeri) per 6 ore nelle campagne del forlivese, interrompendo la circolazione ferroviaria da sud verso nord.
Una situazione che nel passato, anche con nevicate più abbondanti e mezzi tecnologicamente meno avanzati, non si verificava. Se andiamo inoltre a guardare a paesi come quelli scandinavi, dove nonostante eventi metereologici peggiori di questi la circolazione ferroviaria continua regolarmente, ci chiediamo quale sia il problema italiano. I disservizi riscontrati, non hanno causato solo disagi ma rafforzano purtroppo l’idea che il pendolare sia un cittadino di serie B, e che il trasporto pubblico efficiente sia sempre più una chimera.
“Sono messaggi molto gravi che non aiutano il percorso che dobbiamo attuare per orientare gli spostamenti sul servizio pubblico – dichiara Lorenzo Frattini, presidente regionale di Legambiente – L’Italia non è la Siberia e l’allellerta meteo era scattato da settimane Ci chiediamo quali siano le cause del blocco verificatosi in questi giorni: tecnologie obsolete, sottovalutazione del rischio o negligenze da parte di trenitalia?”
I cittadini dell’Emilia Romagna traggono ormai le informazioni più varie dalle previsioni meteo: per migliorare la qualità dell’aria dobbiamo aspettare la neve, ma allo stesso tempo confidiamo nel cielo azzurro per poterci spostare con il treno e gli altri mezzi pubblici.
“Non e’ più possibile tollerare questi disservizi! Chiediamo da parte della regione una forte presa di posizione che fino ad oggi è mancata – continua Frattini – partendo da una denuncia immediata a Trenitalia per interruzione di pubblico servizio, sulla scia di quello che è già stato fatto dalla Regione Liguria, e rimborsi ai viaggiatori per i ritardi e le soppressioni di treno.”
Non è possibile aumentare i costi dei trasporti regionali del 20% come e’ stato fatto dal primo febbraio, senza alcun avviso, e permettere che accadano disservizi di questa portata in situazioni metereologichè ordinarie per la stagione. Auspichiamo che la giunta regionale prenda immediatamente posizione e difenda i diritti dei cittadini, sempre che i molti assessori e consiglieri pendolari non siano rimasti bloccati a loro volta sui treni!
Legambiente Emilia Romagna