La Maschera di Cristallo presenta: Io non dimentico

Sabato 04 febbraio alle 21,00 al Teatro “President” di Piacenza l’Associazione “La Maschera di Cristallo”, presenta l’ evento teatrale “Io non dimentico”, ispirato all’episodio della “Rosa bianca” durante il Nazionalsocialismo, che si avvale di una ricerca dei documenti privati, e riconoscere il vigore morale dei giovani studenti che hanno dato vita al movimento della “Rosa bianca”  e “Radio Tricolore – Voci dal silenzio”, legato alla drammatica esperienza degli Internati Militari Italiani nella 2° G.M.

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Un evento a favore dell’ Associazione Autonoma Diabetici Piacentini

Il riferimento storico all’episodio de “La Rosa Bianca”, di un gruppo di giovani universitari tedeschi che si opposero alla perversa ideologia nazionalsocialista e al regime politico che l’incarnava in Germania, con la “sola” forza delle idee e dell’impegno civico in prima persona, costituisce opportunità di motivatissima scelta da parte degli attori dell’Associazione “La maschera di cristallo” e della sua coordinatrice Giovanna Liotti per questo lavoro, del 2008, autrice Giovanna Liotti, in una versione con alcuni adattamenti pro-tempore in relazione all’attuale rappresentazione, secondo il consueto e ormai consolidato sodalizio con il Maestro Camillo Mozzoni e il ” ‘900 Ensemble ” da lui diretto.

Gli attori dell’Associazione Teatrale “La maschera di cristallo” sono qui impegnati su un testo complesso e di profondo impatto emotivo, che offre al pubblico l’opportunità di una riflessione importante su un tema storico ad alto valore etico: il tutto, in una perfetta “annuance” con musiche espressamente adattate e ben capaci di contribuire al clima di alto sentire che questo dramma umano e politico ha riproposto.

Ai tempi nostri il senso della memoria storica sta diventando infatti un impegno a tutti i livelli e, in più, qui si tratta di uno specchio su un quadro di valori di altissima portata per il mondo giovanile. Si parla molto oggi, per l’appunto, di disimpegno da parte dei giovani, il che talvolta è esagerato e ingiusto ma talvolta, purtroppo, motivato: confrontare il panorama delle nostre società del qualunquismo e del relativismo con il dramma di questi giovani tedeschi che, in tempi in cui si commetteva anche “peccato nelle università tedesche contro lo spirito della libertà” (Thomas Mann), seppero, con pregiudizio della loro stessa vita, dire un no deciso a una società, a un’ideologia, a un sistema politico contro natura e contro giustizia, contro l’uomo e contro il giusto rapporto fra persona e Stato, contro la vera libertà e contro i comuni diritti, ecco, questo può fare molto bene ai giovani e stimolarli a dare sempre del proprio ovunque vi sia da costruire il comune mondo civile.

Se, infatti, possiamo contare sul fatto di esserci lasciati alle spalle il Male del XX secolo, sappiamo che tante storture sociali e culturali dovranno toccare ancora ai nostri giovani e pesare sulle loro spalle, il che necessiterà allora sempre di coraggio, generosità, coerenza, laboriosità: merce non sempre diffusissima e terreno che necessita sempre di educazione interiore, freschezza e trasparenza.

Ce n’è abbastanza per lavorare su questi temi al di là di ogni retorica e alla ricerca di buoni antidoti contro i malefici influssi delle ideologie di ogni colore.

« Agisci come se solo da te e dal tuo operato dipendesse la sorte di tutto ciò che è tedesco e tu ne dovessi rispondere. » (Johann Gottlieb Fichte): questo è il pensiero solenne che una delle protagoniste pronuncia in un momento di tragico epilogo della vicenda.

Nella presente rappresentazione d’intesa con l’”Associazione Autonoma Diabetici Piacentini” viene valorizzato il significativo riferimento fra tali perenni valori di idealità e quelli di umana e sociale solidarietà che i componenti dell’AADP sentono, vivono e praticano, aiutando non solo se stessi a vivere senza drammi la situazione fisiologica a cui sono interessati, ma anche gli altri, di ogni età, nella vita, nella società, nel lavoro, nella scuola, nell’ospedale, a saper dare senso alla propria esperienza nella loro vita.