Piacenza – Bangladesh: opportunità e prospettive di sviluppo

Un momento di incontro tra due realtà geograficamente lontane, ma vicine nei rapporti economici e diplomatici. Un ponte tra Piacenza e il Bangladesh. E’ questo l’obiettivo del seminario organizzato domani dallo Ial Emilia Romagna in collaborazione con Confindustria Piacenza. Un momento di incontro per scoprire le attività commerciali e turistiche che legano il nostro territorio a quello del Bangladesh.

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La data del seminario non è certo casuale. Per domani infatti non solo è prevista la visita nella nostra città dell’ambasciatore a Roma Masud Bin Momen e del console generale a Milano Asad Alam Siam, con i rispettivi staff, ma sarà anche il giorno di una ricorrenza speciale: il 40esimo anniversario dei rapporti di collaborazione tra i due Paesi. Alle 16 la Confindustria di palazzo Cheope ospiterà il seminario “Italia – Bangladesh: opportunità e prospettive di sviluppo”, finanziato dalla Provincia di Piacenza e dal fondo sociale europeo (Asse 1 – adattabilità). Poco prima, dalle 15,30 circa, i diplomatici si recheranno a palazzo Garibaldi per la stretta di mano e l’ incontro istituzionale con il presidente Massimo Trespidi.

 

L’iniziativa è di Emanuela Cabrini, presidente del Consorzio dell’asparago piacentino. Il progetto andato a bando è stato redatto da Raffaella Burzoni, dello Ial di Piacenza, l’ente di formazione della Cisl. Le due firmatarie della proposta hanno presentato questa mattina in Provincia il seminario di domani, alla presenza dell’assessore Filippo Pozzi. Cabrini, domani, sarà la coordinatrice dell’incontro presso la sede degli Industriali. A introdurre i lavori sarà l’assessore provinciale Andrea Paparo. Seguiranno le relazioni di Bin Momen, che effettuerà una panoramica delle caratteristiche del Paese asiatico e delle sue potenzialità, Sultana Afroz, consigliere economico dell’ambasciatore, che illustrerà le “opportunità di investimento e promozione commerciale in Bangladesh”. Quindi la parola a Siam – per lui focus sulle prospettive turistiche nello stato – e al suo consigliere Syed Moinul Hasan, che dettaglierà i “settori specifici di investimento per gli investitori italiani in Bangladesh”. Mariangela Spezia, delegata per l’internazionalizzazione della Confindustria, presenterà il sistema industriale piacentino e il presidente del consorzio “Piacenza alimentare” parlerà delle eccellenze agroalimentari del nostro territorio. Padre Franco Cagnasso, missionario del Pime in Bangladesh, chiuderà il ciclo di interventi, portando “schegge di Bengala” all’attenzione del pubblico. Alle 19,30 circa conclusioni, dibattito e buffet italo bengalese curato dalla scuola alberghiera Serramazzoni. Nel corso del pomeriggio è previsto anche un intervento telefonico dell’ambasciatore italiano a Dhaka, capitale del Paese, Giorgio Guglielmino.

 

L’iniziativa, come precisato da Cabrini e Burzoni, fa seguito alla recente “Fiera del turismo asiatico” tenutasi a Dhaka tra il settembre e l’ottobre scorso e “risponde alla necessità di trasferire agli operatori locali informazioni utili a cogliere le opportunità emerse e preparare un possibile piano strategico e operativo per partecipare a eventi di scambio culturale”. Il 2 giugno sarà Piacenza ad effettuare la trasferta. Il Consorzio dell’asparago, con Piacenza alimentare e la collaborazione della Confindustria voleranno proprio nella capitale bengalese per una missione di approfondimento dei rapporti commerciali. In quei giorni quelli piacentini saranno gli unici prodotti italiani ad essere presentati. “Emanuela Cabrini e il consorzio dell’asparago, con la consueta propensione alla collaborazione e all’iniziativa – ha detto l’assessore Pozzi questa mattina – sono riusciti a creare un collegamento con un Paese importante come il Bangladesh che da qualche anno dà segnali di crescita, non solo dal punto di vista agricolo, ma anche da quello turistico. Il Bangladesh è un Paese in espansione, è interessante pensare a un legame con l’Italia e – in particolare – con Piacenza. L’incontro alla Confindustria intende proprio sondare le possibilità di un reciproco interesse commerciale. Se il Bangladesh è una terra fertile e di abbondante produzione agricola, non si può dire altrettanto del settore della trasformazione. Piacenza, con il suo know how e l’eccellenza del proprio agroalimentare potrebbe avere molto da dire, ricevendo in cambio una ‘porta aperta’ ai propri prodotti tipici”. Come precisato da Cabrini “grazie alla sua ricchezza idrica il terreno bengalese è particolarmente fertile, fatto, questo, che – unito al clima favorevole – consente 2 – 3 cicli produttivi all’anno”. Tra i punti di forza del Paese anche: “Una grande apertura al turismo, una grande attenzione alla cultura e alla formazione e la profonda tolleranza religiosa”. “Ottime premesse – precisa – per pensare di portare là ciò che di bello e buono vantiamo a casa nostra”.