Lungo e appassionato il dibattito in Consiglio comunale. All’ordine del giorno c’era la modifica del regolamento dei servizi funebri e cimiteriali della città. Argomento delicato, che infatti ha visto gli interventi di numerosi consiglieri comunali di maggioranza e opposizione.
Due le questioni principali. La prima riprendeva la possibilità del trasporto della salma del defunto anche la domenica (fino a ieri non possibile vista la chiusura degli uffici comunali). Ora, invece, mandando un fax agli uffici regionali sarà possibile avere il via libera per il trasporto, con le successive notifiche che verranno validate il lunedì.
Secondo punto ha interessato l’aspetto della prenotazione del loculo da parte dei viventi. In questo caso la problematica era inerente al fatto che, con posti limitati, vi fossero troppe domande da parte della cittadinanza da non poter soddisfare tutti. Sono, infatti, 13 mila e 998 i posti totali disponibili, nelle 11 strutture cimiteriali piacentine, con 912 posti liberi. La proposta, ha presentato l’assessore Katia Tarasconi, avrebbe dato il via libera a coloro che avessero compiuto almeno 75 anni d’età ma, dati alla mano, gli ultra 75 enni a Piacenza sono 12 mila e 721, con il rischio quindi che le richieste possano rimanere insoddisfatte. Grazie a un emendamento del consigliere Carlo Mazza le modifiche sono passate ma con l’abbassamento dell’età a 70 anni.
IL LITIGIO SULLA FIGURA DEL DOTTOR ANDREA ROSSI – Il passaggio da Piazza “Fratelli Maserati” a Piazza “Dottor Andrea Rossi” a San Nicolò ha tenuto banco durante le comunicazioni iniziali. Il tema è stato sollevato dal consigliere Giula Piroli del Pd, la quale ha dichiarato la sua contrarietà al cambiamento visto che, nonostante le diverse visioni uscite in questi giorni, il dottor Rossi era un “repubblichino”. A risponderle numerosi consiglieri, che in maggioranza si sono schierati contro questa visione. Hanno ricordato la figura di Andrea Rossi i consiglieri Levoni, Tassi, Frontini, Ballerini e Trespoli ma, curiosamente, l’intervento più duro è venuto da Ricciardi, compagno di partito della Piroli e seduto proprio al suo fianco. Il democratico ha infatti portato ad esempio alcune righe contenute in un libro (scritto da giovani giornalisti che si intitola: “Quasi quasi vado a ballare”) che tratta del periodo successivo alla Liberazione. Qui, in un passaggio, viene ricordata la figura del dottor Rossi come un uomo delle istituzioni – era infatti ufficio stampa della Prefettura – ucciso dai partigiani come ritorsione il giorno dopo il 25 aprile. Parole forti, quelle usate da Ricciardi (che ha invitato la collega ad informarsi) e riferite proprio alla collega Piroli, che non hanno lasciato indifferente la democratica, con una discussione continuata anche fuori dai microfoni.
L’INCENERITORE AL CAPITOLO – Una parentesi del dibattito in Consiglio ha riguardato anche il progetto di un nuovo inceneritore al quartiere Capitolo. Da una parte il consigliere della Lega Nord Massimo Polledri che, tramite un ordine del giorno, ha tentato di bloccare la realizzazione del forno crematorio previsto nel quartiere alle porte della città. A fermare l’intento di Polledri ci ha pensato, regolamento alla mano, il Consigliere Mazza, il quale ha ricordato al collega come non sia possibile discutere un argomento già preso in esame da interrogazioni parlamentari. L’ordine del giorno, che Polledri non ha ritirato è stato comunque bocciato dall’aula e l’assessore Tarasconi ha risposto che “la discussione e il via libera è già avvenuto, per questo nessuna modifica al progetto potrà essere fatta da parte del Consiglio comunale”.
REGGI E I TENTATIVI DI CORRUZIONE – Sfuriata finale, invece, del capogruppo del Popolo della Libertà, Marco Tassi il quale aveva chiesto spiegazioni al sindaco Reggi, in una risoluzione, in merito alle parole pronunciate durante il bilancio di fine mandato, andato in scena alla festa del Partito democratico ai Bastioni di Porta Borghetto. Il primo cittadino aveva infatti ammesso che, durante la sua attività da sindaco, era stato oggetto di “diversi tentativi di corruzione”. Quando Reggi stava per rispondere però, visto il rumoreggiare della sala, il sindaco ha deciso di non acconsentire a spiegare le ragioni che lo portarono a dire quella frase. Atteggiamento che ha mandato su tutte le furie Tassi che si è messo ad urlare invocando una risposta doverosa verso la cittadinanza. Riportata la calma Reggi ha risposto: “Ti fanno capire che, se ti dai da fare su questo indirizzo, potrebbe esserci una ricompensa anche per te. Ma te lo fanno capire, non te lo dichiarano e non te lo scrivono. Sta nel tuo equilibrio e nella tua onestà dire: guarda, si fa quello che c’è scritto nel Piano regolatore e andiamo in Consiglio comunale. Mi riferivo a esempi di quel tipo, non c’era nessun evento particolare da denunciare, altrimenti l’avrei fatto io in prima persona se ci fosse stata una esplicita richiesta fuori dalla legge”.