Mostra Foto-biografica di Giulio Merli Le Dimore Invisibil

Sabato 14 gennaio allo Spazio espositivo – Borgo Faxhall, piazzale Marconi 34, Piacenza è prevista alle 10 l’inaugurazione della Mostra Foto-biografica di Giulio Merli Le Dimore Invisibili. L’esposizione rimarrà aperta fino al 12 Febbraio 2012.

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La mostra e il catalogo si collocano all’interno di un’ampia e articolata iniziativa progettuale finalizzata a far luce sul rapporto tra processi di impoverimento e fragilità dei legami sociali. Il lavoro pone particolare attenzione ai processi di attribuzione di senso che le persone senza dimora mettono in atto nei luoghi che abitano.

Le persone senza dimora, ritratte in questo lavoro foto-biografico, potrebbero essere considerate, in prima battuta, come il settore della popolazione in cui, nella forma più acuta e grave, si manifestano sia la deprivazione economica e materiale, sia il deterioramento del tessuto di relazioni sociali.

L’originale operazione culturale che qui si presenta invita a problematizzare questa rappresentazione, mostrando come, anche in condizioni di estrema precarietà economica e psico-sociale, il desiderio di intimità e di domesticità non sempre si estingua, anzi si misuri creativamente con un quadro di vincoli potenzialmente paralizzanti.

Visitando i luoghi e incontrando le persone, come indirettamente il catalogo e la mostra consentiranno di fare, ci si potrà rendere conto di essere in presenza di autentiche dimore, benché dai significati contraddittori: in qualche caso si tratta di soluzioni abitative estreme, anticamera della strada, dove il tetto e le pareti, nella loro fisicità non sono oggetto di investimento, di cura e di valorizzazione affettiva; in altri casi si tratta di luoghi di rigenerazione dell’intimità, di relazione significativa, di protezione e ricostruzione dell’identità personale.

La mostra e il catalogo fanno parte del Progetto Regionale di contrasto alla povertà e all’esclusione sociale, sub-progetto beni relazionali, promosso dal Centro di Servizio per il Volontariato di Piacenza – S.V.E.P.

Via della Casa Comunale n.1:

Editore: Ediciclo.

Collana: Ciclostile.

Prefazione di Don Luigi Ciotti, postfazione di Simona Vinci.

Un ragazzo perde la casa. Finisce per strada e poi in un dormitorio. Per vincere la disperazione si attacca a un diario. Un diario di carta che poi diventa un blog, grazie alla connessione del dormitorio di Alessandria. Dopo una diagnosi medica spietata come una condanna decide di prendere la bicicletta e partire. Viaggia per quattro anni e otto mesi “percorrendo circa venticinquemila chilometri, pedalando a tratti felicemente e altri da idiota”. Durante il viaggio continua a raccontare di se stesso e di quello che vede attorno, riversando sulla pagina l’amore per la bicicletta, la forza dello spirito che lo anima e che lo aiuta a contrastare i suoi problemi, l’esperienza della scrittura e i numerosi incontri e le relazioni umane che ne scaturiscono. Ogni pagina apre una finestra diversa sul mondo visto a diciassette chilometri orari. Il diario diventa un libro, “Via della Casa Comunale numero 1”, (la via che viene assegnata d’ufficio all’anagrafe ai senza fissa dimora per consentirgli di mantenere la cittadinanza e il supporto sanitario), caustico, irriverente, ma anche ironico e sognatore. Per non smettere di pedalare.

Stefano Bruccoleri:

Stefano Bruccoleri è nato in Belgio nel 1967 e vive a Torino. Perde nel giro di pochi mesi i genitori di tumore e il fratello di overdose. Dopo gli affetti più cari perde la casa e con la casa anche il lavoro. La sua prima tappa è il dormitorio di Alessandria. Da qui Stefano inizia a scrivere e lo fa aprendo un blog, nel 2004. È il primo blog in Italia che racconta in presa diretta la vita di un senza fissa dimora. Ad Alessandria Stefano tocca con mano le nuove povertà. Nel dormitorio vede famiglie intere con bambini che non reggono più l’affitto, incontra un impiegato di una nota azienda di telefonia che la mattina, dopo la colazione parte con la ventiquattrore. Si fa strada in lui la voglia di uscirne e diventa un senza fissa dimora per scelta. Qualche tempo dopo scopre di essere sieropositivo all’Hiv e decide di partire. Nel frattempo il blog raggiunge i venticinquemila contatti, proprio come i chilometri che dal 2004 Stefano farà dalle montagne piemontesi, a Ferrara, Bologna, Grosseto, Roma, poi Firenze. Il diario sul blog si ampia, diventa il modo per affrontare la malattia e inizia a essere un racconto itinerante. Stefano decide di trasformare il suo blog-diario in un libro, cucito con le sue mani copia per copia; libro che poi viene auto-pubblicato e diffuso tramite il suo sito www.senzafissadimoradisuccesso.com (ora emigrato su http://analkoliker.splinder.com) e poi venduto direttamente agli incontri pubblici. Ora vive a Torino, in una roulotte regalatagli da un amico. Si mantiene con la “Ciclofficina itinerante”, ovvero la riparazione sul posto delle biciclette rotte (http://www.sosbici.blogspot.com/).