Prodotti tipici d’eccellenza e calzature d’alta manifattura. Un binomio insolito e inconsueto che l’eccentrico imprenditore piacentino Oriano Passera sta sperimentando nella capitale della moda, Milano, precisamente in via Cesare Correnti, 28, l’antica strada meneghina con palazzi inizio secolo, il tram che è un pezzo di storia, la traversa con l’emporio del vintage. Il negozio si chiama “Agua&Food, Agua&More”, destinazione nei giorni scorsi degli assessori provinciali Andrea Paparo e Filippo Pozzi. Il locale è un soffio di Piacenza nella caotica Milano. Di piacentino in atelier regnano salumi, miele di acacia, di tiglio, di castagno delle nostre colline, il cioccolato Bardini, fatto a mano, con i suoi tipici “Graffioni” ciliegia e maraschino.
“Il desiderio – spiega Passera – che muove Agua&Food è attraversare incolumi un intero secolo, abbracciare più generazioni con cui condividere i sentimenti del passato anticipando il tempo del cambiamento”.
“E’ solo con le idee e l’innovazione che si conquistano nuovi orizzonti – dice l’assessore Paparo –. In questo senso è apprezzabile l’iniziativa imprenditoriale di Passera. Calzature e salumi binomio insolito? Forse, ma il denominatore è comune e si chiama eccellenza. E di questo, noi piacentini, andiamo fieri”.
“A volte la migliore innovazione la si fa riconquistando la tradizione – sottolinea l’assessore Pozzi –. Passera, da piacentino, è ben consapevole del valore e dell’unicità dei nostri prodotti e, da buon imprenditore, li sta proponendo su una piazza ‘appetibile’ come quella milanese. Un’interessante proposta anche in chiave Expo2015”.
Il socio di Passera, Carlo Scagnelli, architetto e co-ideatore di Agua, commentando l’avventura imprenditoriale di Agua&Food, Agua&More ha fatto sua una famosa frase di Marcel Proust: “L’unico vero viaggio verso la scoperta non consiste nella ricerca di nuovi paesaggi ma nell’avere nuovi occhi”. La stessa citazione è ripresa dall’amministrazione provinciale sul retro dei calendari 2012 realizzati con il contributo di Piacenza Alimentare e dedicati agli chef d’eccellenza piacentini. I calendari, stampati in cinquemila copie, negli ultimi giorni sono andati a ruba. Vi si trovano i grandi maestri dei fornelli locali, le antiche ricette, i piatti della tradizione. Una riscoperta del territorio che accompagna i piacentini per tutti i giorni dell’anno.