Con l’assessore comunale allo Sport Paolo Dosi abbiamo fatto il punto sulla situazione del Piacenza calcio, parlando delle ultime vicende legate al nome dell’Italiana Srl e del ritorno al vertice di Fabrizio Garilli.
“Riuscire a capire quanto sia accaduto negli ultimi mesi è molto difficile. Solamente chi è stato protagonista può riferirlo nei dettagli, ma dall’esterno i margini di comprensione sono stati veramente pochi. Io mi auguro che il ritorno di Fabrizio Garilli possa evitare il fallimento (la prossima udienza è prevista a febbraio) come primo obiettivo, ma anche creare le condizioni affinché con altre imprenditori piacentini si possa formare un nucleo forte e motivato, possibilmente territoriale, che possa prevedere un consolidamento che negli ultimi mesi è stato fortemente compromesso e prevedere eventualmente in futuro anche un rilancio. Insomma, il ritorno di Garilli può essere considerato positivo se ci sarà una compartecipazione di altri soggetti piacentini”.
In passato Garilli ha punzecchiato più volte l’amministrazione comunale…
“La volontà di mantenere un dialogo aperto certamente non manca. Se noi ci siamo espressi con decisione nell’ultimo anno è solo per il bene del Piacenza che è una società che tutti consideriamo molto rappresentativa per la città. Un Club che ha portato l’immagine di Piacenza a livelli altissimi e una grande considerazione per lo stile che è riuscito a trasmettere al mondo dello sport e al mondo del calcio in particolare. L’interessamento dell’Amministrazione Comunale fa riferimento soprattutto a quel patrimonio che il Piacenza calcio ha costruito e va assolutamente conservato, quindi i canali di comunicazione sono sempre aperti.”
Potreste dunque collaborare con Garilli?
“Si tratta di chiarire, con realismo e franchezza, quali possono essere gli sviluppi futuri. E’ normale che Garilli possa avere delle difficoltà a proseguire un impegno così importante, però se questo viene evidenziato in maniera chiara, è evidente che si può cercare insieme delle risorse, delle collaborazioni e delle strategie che aiutino a superare questo momento difficile. L’Amministrazione non vuole essere invasiva nei confronti di un soggetto privato che ha tutto il diritto di gestire una società come crede”.
M.C.