Provincia e consigliera di parità stanziano 20mila euro per la stabilizzazione lavorativa di giovani madri con contratto di lavoro atipico.
L’avviso pubblico – di imminente pubblicazione – è stato presentato questa mattina in Provincia dall’assessore Andrea Paparo e dalla consigliera di parità Rosarita Mannina. Alla conferenza stampa presente anche il funzionario Paola Bailo.
I 20 mila euro andranno a incrementare, con contributivi aggiuntivi forfetari di mille euro, i fondi di sostegno per l’occupazione dei giovani genitori (under 35) messi a disposizione a livello nazionale dal Dipartimento della Gioventù della Presidenza del Consiglio dei Ministri.
Il contributo nazionale ammonta a cinquemila euro ed è gestito dall’Inps. Grazie all’iniziativa congiunta Provincia-consigliera di parità avviata a livello territoriale le imprese private, (comprese quelle sociali) e le società cooperative che provvederanno all’assunzione ovvero alla trasformazione a tempo indeterminato (anche con orario parziale) di un rapporto a tempo determinato di giovani mamme potranno beneficiare di ulteriori mille euro di contributo.
Per concorrere all’incentivo le lavoratrici devono avere un’età compresa tra i 30 e i 35 anni, figli minori – legittimi, naturali, adottivi o in affidamento – e devono avere, in essere, contratti di lavoro: subordinato a tempo determinato, in somministrazione, intermittente, ripartito, di inserimento, a progetto o occasione, accessorio, o co.co.co (collaborazione coordinata e continuativa). Imprese e cooperative dovranno dimostrare di essere già destinatari dei fondi Inps. Nel caso i fondi nazionali siano esauriti, chi ne avrà diritto a livello provinciale potrà comunque godere dei mille euro d’incremento.
La stabilizzazione del rapporto lavorativo non si riferisce all’obbligo di assunzione di disabili. Altri requisiti indispensabili: il datore di lavoro non deve aver effettuato, nei sei mesi precedenti l’assunzione, licenziamenti e non deve avere in atto sospensioni dal lavoro o riduzioni dell’orario di lavoro per crisi aziendale, ristrutturazione, riorganizzazione o riconversione industriale (anche in questo caso (a meno che l’assunzione sia finalizzata all’acquisizione di professionalità sostanzialmente diverse da quelle dei lavoratori licenziati, sospesi o in riduzione di orario). Altra condizione indispensabile: il lavoratore assunto non deve essere stato licenziato, nei sei mesi precedenti l’assunzione, dalla medesima impresa, o da imprese collegate o con assetti proprietari assimilabili. Il fondo di 20mila euro è aperto. Se si dovessero rendere disponibili ulteriori risorse, queste andranno ad incrementare lo stanziamento e, di conseguenza, i beneficiari.