Dare un calcio all’Aids e impegnarsi tutti i giorni contro la diffusione della malattia che continua a uccidere più di 5.700 persone ogni giorno. Queste la parola d’ordine della Giornata mondiale contro l’Aids che ha visto, anche a Piacenza, diverse iniziative di sensibilizzazione.
Ieri sera, nella sala dei Teatini, a schierarsi contro il virus dell’HIV, Pippo Inzaghi: l’ospite d’onore, della serata promossa e organizzata dall’Ausl di Piacenza, è infatti testimonial della campagna anti-Aids. Presenti anche Giovanna Palladini (assessore ai servizi sociali del Comune), la dottoressa Daria Sacchini, Ennio Arzani (scrittore e autore teatrale), Paola Percivalli (Cgil) e Ivan Bersani (Cisl) e il giornalista, moderatore della serata, Giorgio Lambri.
“Quando mi hanno chiamato – ha dichiarato il piacentino attaccante del Milan – ero davvero contento. Parlare di queste cose credo sia utile e necessario: bisogna dire ai giovani di usar la testa, far prevenzione e ricordare che, seppur questa malattia esiste ed è terribile, non bisogna aver il timore di far il test. Oggi, grazie anche alla ricerca, ci sono buone cure. Penso che la prevenzione aiuti a sconfiggerla. Questo è il messaggio più importante e quando posso farmi portavoce di queste iniziative nella mia città sono davvero felice”.
Parla di prevenzione SuperPippo, ma non solo. Sul PiacenzaCalcio chiosa così: “vedo una situazione davvero poco chiara. Mi spiace, sono convinto che la città e i tifosi meritino di più. In passato sono arrivati a importanti traguardi. La speranza è che la situazione si risova velocemente. La città lo merita, merita altri palcoscenici e merita soprattutto di essere il Piacenza dove i tifosi si rispecchino”.
Sul suo futuro invece: “Ho avuto una carriera stupenda, l’affetto dei milanisti è qualcosa di incredibile. Per il futuro vedremo. Mi hanno rinnovato un contratto lo scorso anno con un ginocchio rotto, non posso dimenticare che quando vado in campo e siedo in panchina a San Siro c’è un intero stadio che si alza. Queste sono le cose più belle che possono succedere ad un giocatore”.