Sentenza sulla cava di Borghetto, le precisazioni dell’Amministrazione

Con riferimento a quanto apparso sulla stampa locale secondo la quale Comune e Anas a seguito di una sentenza del Tribunale civile dovranno risarcire 10 milioni di euro per i terreni “devastati” alla “Cava di prestito” a Borghetto, l’Amministrazione comunale precisa quanto segue:

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“E’ bene sottolineare che la vicenda risale al 1992 e tutto nasce nel 1985, quando Anas realizzò la Tangenziale sud di Piacenza e i proprietari dei terreni sui quali venne realizzata la cava per estrarre i materiali necessari per la realizzazione del tratto stradale fecero già allora causa alla Comil di Catania, l’impresa che effettuò i lavori di scavo per conto di Anas. Una volta realizzata la Tangenziale nel 1985 non venne mai effettuata la risistemazione dei terreni agricoli utilizzati come cava per cui i proprietari decisero di ricorrere. La lunga causa, che è andata avanti per anni, ha stabilito proprio in questi giorni attraverso il Tribunale di Piacenza, che Comil, Anas e Comune dovranno provvedere alla risistemazione delle aree di proprietà dei ricorrenti o in alternativa dovranno versare sette milioni e 225mila euro dei quali il 50% sarebbe a carico della Comil, il 35% del Comune e il 15% di Anas, ai ricorrenti affinché provvedano essi stessi al ritombamento. Inoltre il Tribunale, ha stabilito un risarcimento del danno provocato da Comil, Anas e Comune di un milione e mezzo di euro suddiviso secondo le quote di cui sopra.

Dunque il giudice ha posto come prima istanza non l’obbligo di provvedere ai pagamenti, ma di ripristinare i terreni e la quota maggiore a carico della Comil. Contrariamente a quanto riportato dalla stampa locale – conclude l’Amministrazione – il Comune e l’Anas non dovranno versare immediatamente la cifra stabilita. L’attuale Amministrazione, pur essendo del tutto estranea a questa vicenda, è costretta a dover gestire un contenzioso che non ha in alcun modo provocato; la stessa sorte spetterà alle Amministrazioni che verranno”.