Il sogno di Andrea Bussandri si è avverato: vedere la sua macchina a metano – con impianto Landi Renzo – vincere sulle avversarie a benzina. Solo che pensava ci sarebbe voluto molto più tempo per metterla a punto. Invece, al terzo tentativo è venuta la vittoria. E’ successo all’Autodromo di Franciacorta, nell’ultima prova di Formula Challenge. Christian Bussandri, il pilota e campione italiano assoluto uscente che corre per Bresciarally, aveva lasciato la settimana scorsa a Salerno le ultime possibilità di rivincere per la terza volta il titolo: una rottura del motore della sua 206 a benzina l’aveva messo ormai fuori gioco. Allora ha deciso di correre oggi con la 20C, ancora in sviluppo, giusto per continuare la messa a punto. E invece già dalle qualifiche la macchina ha fatto faville. Miglior tempo del suo gruppo, e uno dei migliori assoluti.
Quando si è presentata sulla linea di partenza alla finale aveva un vantaggio di un secondo al giro sul secondo, Lissignoli, anche lui campione italiano uscente. Ma anche in finale non c’è stata storia: la Peugeot 20C – che Andrea Bussandri ha sviluppato partendo da una 207 – ha girato a 1” al giro, facendo segnare un 4.03.88 conclusivo che gli ha consegnato la vittoria del sesto gruppo su Lissignoli con 4.07.42. Un bel divario, vista la differenza di carburante. E il suo tempo è risultato alla fine il settimo assoluto, sulle 47 macchine arrivate in finale, superato solo dai prototipi del nono gruppo.
In virtù di questo risultato, Christian Bussandri è riuscito anche a risalire al secondo posto della classifica assoluta, vinta da Alberto Cioffi del team Sport R.T., superando il terzo Sergio Valerio che non è riuscito ad andare in finale.
Una grande soddisfazione per tutto il Team Bussandri, che se non ha ripetuto il trionfo dello scorso anno, ha fatto forse anche di più: aperto una nuova strada alle macchine da competizione a energie alternative. Il metano non è solo un combustibile pulito, ma anche competitivo. E la vittoria del team Bussandri invita tutti i progettisti e le scuderie a raccogliere la sfida. Il futuro non deve essere per forza del più veloce, ma senz’altro del più ecologico.