Le voci di un passaggio della Protezione civile al Ministero dell’interno destano preoccupazione negli uomini e nelle donne volontari del Soccorso alpino e speleologico anche piacentino. Per questo abbiamo sentito in merito il presidente nazionale, che si è fatto garante della preoccupazione degli uomini che ogni giorno operano anche sul nostro territorio.
La stazione piacentina del CNSAS – denominata Monte Alfeo dalla cima che sovrasta l’Ottonese – dipende direttamente dal distaccamento regionale “SAER” (Soccorso Alpino Emilia Romagna) e agisce nell’ambito del territorio appartenente alle tre Comunità montane esistenti nella nostra provincia. Composta di 25 volontari ( di cui 2 medici e 2 infermieri), la stazione Monte Alfeo è gestita da un Capostazione, un Vicecapostazione e da un direttivo formato da alcuni appartenenti aventi la qualifica di tecnici, di soggetti cioè abilitati a dirigere le operazioni di elisoccorso previ corsi altamente selettivi in alta montagna.
La stazione piacentina del SAER, è sempre più integrata nel tessuto sanitario provinciale. E’ stata firmata, infatti, una convenzione tra l’Azienda USL e i volontari per garantire una maggiore e migliore operatività negli interventi di soccorso montano: obbiettivo raggiungibile solamente attraverso una più stretta collaborazione tra l’organo specializzato per il soccorso in montagna, il CNSAS, e il 118.
IL COMUNICATO:
“Siamo molto preoccupati per le insistenti voci sul passaggio della delega alla Protezione civile al Ministero dell’Interno. Se ciò avvenisse sarebbe un ritorno al passato remoto, e minerebbe le basi di un sistema moderno, collaudato ed efficiente, basato sulla sussidiarietà. Cambiarlo significa ridurne la capacità e la qualità operativa diminuendo così la sicurezza dei cittadini nelle piccole e nelle grandi emergenze. Significa anche gettare a mare l’attività di prevenzione che svolge quotidianamente il Volontariato”.
Pier Giorgio Baldracco, presidente del Corpo Nazionale Soccorso Alpino e Speleologico commenta con queste parole le insistenti voci che circolano in questi giorni sul passaggio della protezione civile al Ministero dell’Interno, e prosegue “Per il Corpo Nazionale Soccorso Alpino e Speleologico questa prospettiva è inaccettabile, il Consiglio nazionale e gli oltre 7000 volontari esprimono la propria totale contrarietà a tale ipotesi”. Il Soccorso alpino e speleologico auspica pertanto che tale provvedimento non abbia seguito.