Nasce il Fondo per la stabilizzazione del lavoro giovanile. Risorse per lo sviluppo, lavoro e welfare la priorità. Allarme per i tagli nazionali, ma resta invariata la leva fiscale. La Giunta regionale ha approvato oggi il bilancio di previsione 2012 (entrate e uscite per 13.525 milioni di euro), insieme al pluriennale 2012-2014.
Un bilancio sul quale pesano 390 milioni di euro di tagli statali dovuti all’azzeramento dei trasferimenti ex Bassanini; 31 milioni di euro in meno per la cancellazione da parte dello Stato del Fondo per la non autosufficienza; il congelamento di 400 milioni conseguenza del Patto di stabilità nazionale, secondo quello che emerge dal testo approvato sabato scorso.
Ma, allo stesso tempo, un bilancio che dice “no” alla logica dei tagli lineari, che non aumenta la pressione fiscale per cittadini e imprese e che non rinuncia a dare alcuni segnali forti, coerenti con la direzione di marcia intrapresa con il Patto per lo sviluppo per una crescita intelligente e inclusiva: crescita e lavoro innanzi tutto, ma anche salvaguardia del sistema di welfare e proseguimento del processo di riorganizzazione e di riduzione della spesa della macchina regionale e degli enti collegati.
Su queste direttrici, la Regione ha deciso di concentrare i propri sforzi, convogliando 155 milioni di euro di risorse proprie, (frutto di minor indebitamento, minori costi di gestione, ma risultato anche di riduzione del finanziamento in altri settori di competenza regionale) per sopperire, almeno in parte, all’azzeramento dei trasferimenti governativi.
“E’ un bilancio difficile – ha spiegato il Presidente Vasco Errani – sul quale vogliamo aprire un confronto il più ampio possibile, coinvolgendo Comuni e Province, le forze economiche e sociali e naturalmente l’Assemblea legislativa. In una quadro politico ed economico in forte movimento, abbiamo cercato di fronteggiare i tagli del Governo, senza aumentare la pressione fiscale, ma operando scelte forti e molto selettive per dare opportunità alla crescita economica e salvaguardare la coesione sociale. Tra le priorità di questo bilancio ci sono i giovani. Questo significa innanzi tutto il sostegno all’occupazione, alla formazione e alla stabilizzazione del lavoro”.
Le priorità
Tra gli interventi più significativi un impegno aggiuntivo per il lavoro giovanile e la crescita del sistema produttivo, che vale 60 milioni di euro aggiuntivi. Per il welfare, sul territorio, vengono confermati i 22 milioni di euro per alimentare il Fondo anticrisi dei Comuni istituito già nel 2011 e ulteriori 15 milioni di euro per il Fondo per la non autosufficienza, che andranno a supplire i tagli nazionali. Viene salvaguardato con uno sforzo particolare il livello dei servizi del trasporto pubblico locale.
Il Bilancio 2012 conferma anche l’impegno della Regione sul fronte del riordino e dello snellimento del sistema di governo regionale: dopo la forte riduzione (-43 milioni di euro) delle spese di gestione della macchina regionale e dei trasferimenti a enti e società partecipate realizzata nel 2011, anche per il 2012 si riduce questa tipologia di costi di gestione per un totale di quasi 8 milioni di euro. Da sottolineare anche la riduzione dello stock del debito che, in linea con quanto avviene dal 2001, continua a calare, tanto che nel 2012 è previsto un ulteriore calo di 60 milioni di euro. Un dato questo che fa dell’Emilia-Romagna la regione con il più basso indebitamento procapite e in rapporto al Pil tra quelle a statuto ordinario.
Con l’approvazione oggi in Giunta del progetto di legge per la riforma degli Ato, prosegue anche l’azione di riordino e alleggerimento del sistema di governo regionale, che ha già visto la riforma delle Comunità montane (passate da 18 a 9 ); l’Istituzione di un’unica Azienda per il diritto allo studio; la riforma dei Consorzi di bonifica (da 16 a 8) e, da ultimo, la riunificazione delle Società di trasporto pubblico locale.
A completamento del quadro generale di riferimento occorre considerare anche le risorse “liberate” nel 2011 dal Patto per la stabilità regionale che ammontano a 105 milioni e che vengono rimesse in circolo per i pagamenti bloccati. L’obiettivo è quello di continuare anche nel 2012 in questa direzione.
Le entrate e le spese
Il Bilancio 2012 prevede entrate e uscite per 13.525 milioni di euro. Quello del 2011 “valeva” 13.759 milioni di euro, quello 2010, 14.090 milioni di euro. Una riduzione progressiva, su cui pesano in modo determinante i tagli nazionali
La spesa corrente e gli investimenti
La spesa corrente è pari a 11.483 milioni di euro necessari a garantire i servizi ai cittadini e il pagamento delle quote di interesse sui mutui. Gli investimenti per il triennio ammontano a 2.157 milioni di euro, di cui 1.910 milioni per il 2012./PF