IGP alla coppa di Parma, Pozzi: \”Potenziare il marketing piacentino\”

Con il definitivo riconoscimento, attribuito dalla Commissione europea alla Coppa di Parma IGP, salgono a 34 le denominazioni DOP e IGP emiliano-romagnole.“Questo riconoscimento – spiega l’assessore regionale all’agricoltura Tiberio Rabboni – rappresenta un indubbio successo per i produttori e per l’intero settore agroalimentare della nostra regione che ha dimostrato, ancora una volta, la propria capacità di promuovere un sistema fortemente orientato al raggiungimento di elevati livelli qualitativi ed alla tutela del consumatore”. Salgono in particolare a 12 i prodotti di salumeria emiliano – romagnoli riconosciuti a livello comunitario. “Anche questo è un dato positivo – spiega Rabboni –  in quanto dimostra che la filiera continua a lavorare per rafforzare il rapporto esistente tra produzione di qualità e territorio, a diversificare l’offerta, ad investire sul valore aggiunto che questo binomio può produrre, a ricercare spazi su nuovi mercati. Una strategia che può contribuire anche a migliorare la situazione dei nostri allevamenti, costretti a lavorare, ormai da molti anni, in perdita o con margini ridotti all’osso. Mi auguro ora che la denominazione Salame Felino IGP, attualmente alle prese con osservazioni ed opposizioni presentate da alcuni Stati membri, concluda l’iter a livello comunitario rendendo finalmente possibile il riconoscimento e la tutela di questo grandissimo prodotto della nostra tradizione”.
Il Disciplinare approvato dalla Commissione europea prevede che la Coppa di Parma IGP venga prodotta nell’intero territorio delle province di Parma, Reggio Emilia, Modena, Mantova, Pavia e in 59 Comuni collocati a ridosso del corso del Po delle Province di Lodi (22 comuni), Milano (1) e Cremona (36).

Radio Sound

Con il definitivo riconoscimento, attribuito dalla Commissione europea alla Coppa di Parma IGP, salgono a 34 le denominazioni DOP e IGP emiliano-romagnole. Salgono in particolare a 12 i prodotti di salumeria emiliano romagnoli riconosciuti a livello comunitario. Nonostante la coppa piacentina sia prodotto DOP, per l’Assessore Filippo Pozzi questo riconoscimento suona come campanello dall’allarme per Piacenza. 

“L’Igp alla coppa di Parma dev’essere uno stimolo per i nostri produttori a rimarcare le peculiarità del disciplinare del nostro prodotto, la sua tradizione di eccellenza e il gusto caratteristico. La qualità intrinseca della coppa piacentina Dop è un’arma spuntata se non riusciamo a fare, a monte, una corretta informazione su di essa. La prima risposta utile per marcare la differenza rispetto a Parma sarà la collaborazione con Autogrill: all’interno del progetto uno spazio dedicato alla nostra Dop di eccellenza”.

Così l’assessore provinciale all’agricoltura Filippo Pozzi commenta la notizia dell’assegnazione del marchio Igp alla coppa di Parma.

“In questo momento – precisa Pozzi – è necessario evidenziare la maggiore portata qualitativa del nostro prodotto, che si fregia del marchio Dop, il massimo delle denominazioni tipiche, e organizzare l’offerta, per essere competitivi sul mercato e giungere nel modo migliore e più incisivo al consumatore. Il territorio di Parma legittimamente persegue il proprio interesse commerciale e promozionale e quello dei suoi produttori, ma nel lungo termine il beneficio per il sistema Emilia Romagna, nel suo complesso, sarà tutto da verificare, nel momento in cui si plaude a un risultato che agevola una concorrenza così forte sul mercato tra due realtà simili e territorialmente contigue”.