Ci sarà anche mons. Gianni Ambrosio all’inaugurazione, sabato 19 novembre, della Mostra “150 di Sussidiarietà” che aprirà i battenti in Provincia, alle ore 16.30 alla presenza del vicepresidente della Camera Maurizio Lupi.
Tra i curatori della mostra anche Maria Bocci, docente di Storia contemporanea all’Università Cattolica di Milano. “C’è stata un’unità culturale nazionale prima ancora della nazione – spiega Maria Bocci – ed esisteva già un patrimonio condiviso fatto di tanti elementi: il retaggio romano, una fonte unica del diritto e poi l’amore per il bello e un fervore creativo che sono scaturiti da un cristianesimo incarnato nella vita degli italiani Quella degli italiani è una fede che si è radicata nella realtà – prosegue la docente della Cattolica -, dentro le fibre del tessuto sociale, e lo ha plasmato per renderlo più ospitale e compassionevole, anche se, naturalmente, non sono mancanti momenti di smarrimento e periodi di oscurità. La storia plurisecolare della penisola è però marcata da questa carità messa in opera, fonte di una tradizione civica che si è tradotta in iniziative educative, ospedaliere ed assistenziali, che per secoli hanno aiutato a rendere più sopportabile l’avventura della vita comune. La presenza cattolica nella società, a partire da Don Sturzo, si traduce in una proposta originale, che immette nel circuito politico idee destinate a fare molta strada, come la riforma agraria, il decentramento amministrativo e la valorizzazione dell’ente locale. È soprattutto il partito di Sturzo ad avere una visione sussidiaria, che punta sui corpi intermedi, sul regionalismo e sul decentramento per costruire uno Stato veramente popolare”.
Anche Benedetto XVI aveva già avuto modo di sottolineare questo aspetto quando nel messaggio del 16/3/11 inviato al presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, in occasione delle celebrazioni del 150mo anniversario dell’Unità d’Italia, ha scritto: “Il Cristianesimo ha contribuito in maniera fondamentale alla costruzione dell’identità italiana attraverso l’opera della Chiesa, delle sue istituzioni educative ed assistenziali, fissando modelli di comportamento, configurazioni istituzionali, rapporti sociali, ma anche mediante una ricchissima attività artistica: la letteratura, la pittura, la scultura, l’architettura, la musica”.
La mostra ripercorre in 35 pannelli (formato 100×140) e 4 video gli anni difficili, ma ricchissimi di fermento, dell’Italia dall’unificazione al boom economico. Gli anni della nascita del welfare affidato all’iniziativa di tanti benefattori la cui vita si intreccia con il mondo politico senza contrapposizioni ideologiche. Nascono le Società di mutuo soccorso, le Casse Rurali, le imprese cooperative, le Camere del Lavoro che producono un concreto miglioramento delle condizioni di vita per molte famiglie. All’inizio del ‘900 gli iscritti a società di Mutuo soccorso sono oltre 900mila e circa 900 sono le Casse Rurali e oltre 2000 le Cooperative.