Incidente probatorio nei confronti di Fabio Zannoni, il 34enne di Pontenure, accusato di omicidio volontario del suocero avvenuto l’11 Luglio scorso mentre si trovava ricoverato nel reparto di lungodegenza all’ospedale di Fiorenzuola. La vittima, Luciano Foesera di 68 anni, era stata trovata riversa nel bagno, mentre il 34enne si era andato a costituire subito dopo in caserma dai carabinieri ammettendo di averlo strangolato con una cintura stretta al collo. I periti del giudice per l’udienza preliminare Andrea Bussi, gli psichiatri Corrado Cappa e Alessandra Benzi hanno esposto i risultati del loro lavoro da cui si evince che Zannoni non è in grado di intendere e di volere. Inoltre, l’uomo è stato ritenuto socialmente pericoloso e senza la capacità di stare in giudizio, cioè di affrontare il processo. Il pubblico ministero Emilio Pisante ha chiesto la revoca della custodia cautelare in carcere e il ricovero di Zannoni in un ospedale psichiatrico giudiziario (Opg). Il difensore dell’uomo, l’avvocato Andrea Sagner, ha concordato con le tesi dei periti tra cui lo psichiatra Filippo Lombardi, nominato dallo stesso difensore, e ha chiesto che dopo il periodo di soggiorno all’Opg, Zannoni venga inviato, in libertà vigilata, in una casa di cura. Il gup Bussi dovrebbe decidere domani.