Convegno. Impresa Lavoro Welfare: quale società dopo la crisi?

Venerdì 4 novembre alle 18 al Teatro dei Filodrammatici è previsto il convegno intitolato “Impresa Lavoro Welfare: quale società dopo la crisi?. Dialogo intervista con Dario Di Vico, Guido D’Amico e Giorgio Graziani.L’incontro di venerdì 4 novembre prende le mosse dall’esigenza di confrontarsi sul destino di alcune categorie e concetti socio-economici che hanno fin qui governato il nostro pensiero politico: quali caratteristiche assumeranno le figure centrali della nostra vita lavorativa: il lavoro, l’impresa, il welfare?

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Partiamo dall’ipotesi che non tanto di “lunga crisi” si tratterebbe, quanto di crisi rimasta lungamente senza risposta adeguata di qui e al di là dell’oceano, sebbene con diversi gradi di responsabilità e di prontezza; e che questa “domanda senza risposta” sia l’indice di un cambiamento epocale che va al di là di ogni soluzione temporanea del disagio globale.

E pertanto che occorra chiedersi come dovremo definire la nuova condizione in cui ci troveremo “dopo la crisi”, e come dovranno cambiare in essa il lavoro, l’impresa, la possibilità stessa di uno stato sociale. Quale il carico di responsabilità che attende (non da oggi) queste tre dimensioni della vita quotidiana?

Per esempio: come intendere una nuova figura di imprenditore? Dario Di Vico, a proposito di Steve Job ha parlato di imprenditore che “supera” il modello postmoderno.

Come dovranno funzionare le relazioni sindacali? C’è un rischio neocorporativo tra le categorie del lavoro contro un altro rischio di sostanziale adeguamento alle politiche imposte per via macro-economica?

Come possiamo immaginare un welfare con sempre meno risorse in una società sempre più problematica, dove si invecchia già a 30 anni? (vedi il caso dei cosiddetti giovani “neet”, senza lavoro e senza intenzione di cercarselo).

Ecco, queste sono alcune delle domande su cui si basa l’incontro tra Di Vico, Graziani, D’Amico.

Dario Di Vico osserva e commenta ogni giorno le trasformazioni del presente dall’osservatorio del maggiore giornale italiano, il Corriere della sera. Il suo contributo è fondamentale per leggere gli eventi singoli e particolari (rapporto economia-politica, politica-società, Italia-Europa-Mondo) in una visione generale e di prospettiva.

Giorgio Graziani, segretario regionale CISL dell’Emilia Romagna, testimonia sia delle tensioni interne al mondo sindacale che dei rapporti con il mondo politico ed economico tra il grande accordo di giugno e una stagione di nuova precarietà e di inedite povertà.

Guido D’Amico, della giunta nazionale ConfApi e presidente di Confimprese, porta il punto di vista delle imprese medio-piccole – che rappresenta tipologicamente il grosso dell’impresa piacentina – sulla funzione a cui l’imprenditore sarà chiamato nel passaggio dalla crisi al nuovo ordine: relazioni sindacali; relazioni finanziarie e relazioni politiche; obbligo di crescita senza mercati o con mercati ridotti.

Introduce Alberto Squeri, imprenditore, dell’Associazione Piacenza Urbis