Petitti: non mi è piaciuto l\’atteggiamento del Bakery a Padova

Ci sono sconfitte e sconfitte, tutte con lo stesso valore dal punto di vista della classifica ma
profondamente diverse dal punto di vista delle attese e delle conseguenze. Perdere una partita contro
una rivale diretta come Cento ci può stare, ma lasciare lo scalpo a Padova contro una squadra che aveva
solo perso è certamente preoccupante. Il Coach Romano Petitti dopo un paio di giorni di riflessioni ritorna su
questa sconfitta.
“Abbiamo avuto – ammette il tecnico milanese – un cattivo atteggiamento durante tutta la partita che si
è tramutato in pessimo gioco di squadra. Non siamo stati per nulla il gruppo che in passato aveva
disputato anche buone partite”.
Ma in settimana aveva avuto segnali particolari?
“Per nulla. Anzi devo dire che probabilmente è stata la settimana migliore per intensità e voglia
dall’inizio dell’anno. Purtroppo ancora una volta si è dimostrato che quasi mai ad una settimana
eccellente segue una partita all’altezza”.
Dopo Cento la squadra sembrava aver capito gli errori, la ricaduta di Padova è certamente pesante.
“Sono due partite diverse. Contro Cento fu un problema di atteggiamento difensivo che mancò in
assoluto. Una gara troppo di attesa che finimmo per perdere, contro Padova invece è stato un problema
di gioco di squadra. Insisto nel dire che abbiamo giocato pochissimo di squadra ed alla fine la sconfitta è
stata una diretta conseguenza”.
I numeri parlano di Mario Boni con più di 30 punti, mentre tutti gli altri sotto le attese. E’ qui la chiave di
lettura?
“Il problema ovviamente non è Mario ma non conosco una squadra che riesca a fare molta strada se
non riesce a distribuire gioco e punti in maniera molto più omogenea. Questo deve essere il nostro
obiettivo”.
La mancanza di Agostini sta diventando un alibi?
“Non credo. E’ certamente un giocatore importante ma abbiamo in rosa esperienza e classe per poter
surrogare qualsiasi giocatore. E’ ovvio che prima rientra Agostini meglio è per tutti”.
Sei partite, quattro vinte due perse. Che risultato è?
“Potrebbe essere la normalità per una squadra nuova come la nostra. Invece abbiamo le qualità per
poter fare molto meglio. Da domenica contro Castel San Pietro voglio vedere una squadra che ha
imparato la lezione”.
Che avversario è Castel San Pietro?
“Simile a Padova. Squadra giovane con grande intensità fisica. Per vincere è necessario essere “affamati”
come loro. Solo in quel modo il nostro maggior tasso tecnico diventerà decisivo”. 

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