Una raccolta di generi di prima necessità per le popolazioni di Massa e La Spezia- piccoli gesti di solidarietà per chi ha perso tutto. La sezione piacentina di Legambiente mette a disposizione la sede in via Giordani per la raccolta di una serie di attrezzi e generi di prima necessità per le popolazioni alluvionate. Legambiente coglie l’occasione per denunciare il fatto che questi disastri ambientali sarebbero il frutto, secondo l’Associazione, di una dissennata gestione del territorio.
IL COMUNICATO DI LAURA CHIAPPA DI LEGAMBIENTE
Non si può certo rimanere indifferenti alle immagini di distruzione che ogni giorno vediamo alla televisione e di fronte alla terribile sciagura che si è abbattuta sulle popolazioni di la Spezia e Massa la prima reazione deve essere certamente quella della solidarietà e dell’aiuto. Abbiamo quindi aderito immediatamente all’appello degli amici dell’associazione Ottonese XXV Aprile che in val Trebbia si è fatta promotrice di una raccolta di viveri di prima necessità per chi ha perso tutto, cercando in questo modo di creare sul territorio una rete di solidarietà che unisca la provincia di Piacenza agli amici della Liguria. Tanti Piacentini hanno case o vanno in vacanza nelle zone alluvionate, crediamo che un piccolo gesto di aiuto sia un fatto a cui molti avranno pensato.
Per questo mettiamo a disposizione la nostra sede in via Giordani 2 per la raccolta di una serie di attrezzi e generi di prima necessità che elenchiamo: pale, guanti da lavoro, picconi, torce elettriche con pile, carriole, fornelli da campo, taniche vuote per l’acqua potabile, latte a lunga conservazione, biscotti, crackers, scatolame vario, cioccolata, biancheria nuova per bambini,pannolini, salviettine detergenti, saponi, aspirine. Non si accetta denaro
La nostra sede sarà aperta per la raccolta dalle 10,30 alle 12 e dalle 18 alle 19 di ogni giorno fino a sabato mattina. Sabato pomeriggio consegneremo tutto il materiale raccolto all’associazione Ottonese che porterà direttamente tutto nelle zone alluvionate tramite contatti diretti.
Oltre la solidarietà e l’aiuto, assolutamente dovute, è necessario però anche denunciare il fatto che questi disastri ambientali, che si ripetono ormai con una frequenza allarmante, sono il frutto, al di la dell’eccezionalità delle precipitazioni, di una dissennata gestione del territorio fatta di fiumi cementificati, di abusi edilizi sempre sanati, di controlli da parte delle amministrazioni mai eseguiti e di interventi edilizi autorizzati in aree a rischio che invece andrebbero liberate .Resta l’amarezza del fatto che ancora una volta a pagare il prezzo di una “voluta” mancanza di corretta manutenzione del territorio siano proprio i cittadini. Incredibile pensare che qualche mese fa, proprio la Regione Liguria ha approvato un provvedimento che ha ridotto da 10 a 3 metri le distanze minime di edificazione dai corsi d’acqua. Cronaca di un disastro annunciato…..