I problemi che affliggono il carcere delle Novate e gli altri penitenziari emiliani sono stati oggetto delle comunicazioni svolte ieri dall’assessore regionale alla Promozione delle politiche sociali, Teresa Marzocchi alle commissioni congiunte “Statuto e regolamento” e “Politiche per la Salute e Politiche sociali”. Il consigliere regionale di Piacenza Marco Carini (Pd) è intervenuto nel dibattito per portare alla luce alcune delle criticità della struttura piacentina e per sottolineare la necessità di mantenere e incentivare tutte le azioni con finalità rieducative e di reinserimento sociale. “Purtroppo nel nostro paese la popolazione carceraria – ha fatto notare Carini – è in aumento anche a causa delle scelte del governo di punire con la detenzione reati che in altri paesi europei vengono perseguiti con azioni alternative. Credo che sia fondamentale porre l’attenzione su un dato: solo il 14 % dei detenuti che beneficiano di trattamenti alternativi e di rieducazione reitera il crimine, mentre la percentuale di recidiva sale al 67 % per i detenuti soggetti a regime tradizionale”. In commissione Carini ha voluto poi evidenziare alcune proposte di intervento che riguardano l’istituto penitenziario piacentino delle Novate. “Una proposta che mi sembra significativa – ha affermato – riguarda il miglioramento delle modalità con cui si svolgono i colloqui tra i detenuti e i loro familiari. Il nuovo regolamento dell’Ordinamento Penitenziario ha infatti stabilito nuovi criteri riguardanti gli spazi in cui si effettuano i colloqui fra i detenuti ed i loro congiunti, con un’attenzione particolare per coloro che hanno figli minori. Anche alle Novate sia dato seguito a questa opportunità”. “Occorre anche preservare – ha aggiunto Carini – il prezioso lavoro che a Piacenza da anni svolge la redazione di “Sosta Forzata”, il giornale realizzato in carcere: gli incontri a carattere settimanale della redazione sono diventati una importante forma di collegamento con l’esterno e soprattutto con le scuole. Per quanto riguarda le attività di reinserimento, occorre continuare a sostenere ed estendere le azioni di avviamento al lavoro, grazie all’intervento sia dentro che fuori il carcere della cooperativa Futura, e lo sportello per detenuti stranieri, con l’apporto di due mediatori culturali dell’associazione La Ricerca”. Poi è stata ricordata l’esigenza di dare attuazione alla nomina, prevista dalla legge regionale sul carcere, del garante regionale dei detenuti: “Un ufficio regionale del garante – ha sottolineato – potrebbe essere un ottimo punto di riferimento per gli operatori sociali e per i volontari che si occupano di persone detenute”. Infine Carini ha annunciato che nei prossimi giorni si recherà in visita al carcere piacentino delle Novate per prendere conoscenza diretta dei problemi più stringenti e incontrare la direttrice.